Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, è intenzionato a creare delle vere zone vietate ai non vaccinati. Chiudere, se servirà, riguarderà quindi soltanto i No vax. Fedriga intende portare l’idea all’attenzione dei colleghi omologhi, come scrive oggi Il Mattino. La proposta è il segnale che nella Lega la linea del No al Green Pass è ormai appannaggio solo di una pattuglia di parlamentari in asse con gli ex M5s di “L’Alternativa c’è”.
La proposta di Fedriga sui non vaccinati va oltre il Super Green pass con l’obbligo per i dipendenti pubblici e i lavoratori di alcuni settori privati che il governo Draghi si prepara a varare questa settimana. E serve all’interno del Carroccio per marcare il territorio in attesa delle elezioni comunali e della resa dei conti con Matteo Salvini. Del resto, non più tardi di quattro giorni fa, anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, aveva sostenuto che il Green pass fosse uno “strumento di libertà, non di oppressione”. Il certificato verde è un’“opportunità”, perché serve “per fare le cose che finora erano impedite”. Insomma, “un modo per avere più libertà”.
Anche Giorgetti si allinea (in qualche modo) al pensiero di Fedriga sui non vaccinati
Intanto ieri anche il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, a Città di Castello per un incontro con gli imprenditori locali, ha parlato delle divisioni nella Lega sul Green Pass. “Come ovunque ci sono quelli che la pensano in un modo e chi in un altro. Io credo che in modo pragmatico bisogna vedere la realtà e se non riusciamo a contenere il fenomeno purtroppo poi ci sono le altre misure, che dobbiamo evitare”. “Penso che il Green pass”, ha proseguito, “magari ottenuto anche con i tamponi salivari, che dal 23 settembre diventeranno omologati, sia utile perché dobbiamo essere prudenti e ancora per un po’ seguire le regole. Se le osserviamo tutti torneremo alla libertà vera prima possibile”.