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“Chiusura degli impianti sciistici? La scelta del Cts è stata tardiva rispetto ai dati che già si conoscevano. Si era già modificato il Dpcm che vietava lo spostamento tra regioni, se questa era una necessità, la si doveva comunicare in anticipo non infierendo sulle difficoltà che già sta vivendo il settore del turismo montano. Il governo si era insediato il giorno prima ma il Cts era presente dai mesi precedenti“. Lo ha dichiarato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, fuori da Montecitorio. “I dati sulle varianti erano disponibili almeno da qualche giorno. Il Cts avrebbe potuto prendere prima una simile decisione, senza ridursi a farlo poche ore prima della riapertura. Gli impianti sciistici hanno dovuto sostenere delle spese ingenti per prepararsi a tornare attivi“.
“Quello che abbiamo chiesto come regioni è di provvedere a degli indennizzi veri perché i ristori che abbiamo conosciuto col governo precedente erano totalmente insufficienti. Devono coprire le drammatiche perdite subite dagli impianti sciistici Il rischio è che anche lo Stato ci rimetta perché se queste attività non saranno in grado di riaprire ci saranno anche meno imposte derivanti dalle attività produttive presenti sul territori italiano. Bisogna quindi intervenire anche nell’interesse dello stato“, ha concluso Fedriga
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