Continua a far discutere l’intervento di ieri alla Camera di Piero Fassino, che dai banchi del Pd ha esibito il cedolino della busta paga che percepisce da deputato per dimostrare che quello degli “stipendi d’oro” altro non è che “un luogo comune infondato”. Poco più di 10.430 euro lordi, che al netto fanno circa 4.720 euro, sono “una buona indennità ma non sono uno stipendio d’oro”, ha detto l’ex segretario dei Ds nel corso della sua dichiarazione di voto sul Bilancio di Montecitorio.
Oltre all’indennità netta di circa 5mila euro al mese, i deputati percepiscono anche una diaria mensile di 3.500 per i costi del soggiorno a Roma e un rimborso per spese di mandato pari a circa 3.700 euro relative ai collaboratori, alle consulenze e agli eventi a sostegno delle attività politiche. A questi si aggiungono i rimborsi per le utenze telefoniche (1.200 euro all’anno) e i trasporti (fino a 4mila euro ogni tre mesi).
I senatori invece ricevono un’indennità mensile lorda di 11.555 euro, che al netto è pari a circa 5.305 euro, più una diaria di 3.500 euro a cui si aggiungono i rimborsi per le spese di mandato (4.180 euro) e i rimborsi forfettari per telefoni e trasporti (1.650 euro).
Nel complesso dunque i componenti della Camera guadagnano ogni mese 13.600 euro contro i circa 14.600 euro percepiti dai colleghi di Palazzo Madama.
Deputati e senatori hanno diritto anche a un assegno di fine mandato, che è pari all’80% dell’indennità lorda mensile moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo.
Tra indennità, rimborsi e benefit fare una comparazione delle retribuzioni percepite dai parlamenti a livello europeo non è facile. Eppure, i vari studi che negli anni si sono cimentati nell’impresa, pur nella diversità dei criteri adottati, sono giunti alla stessa conclusione. Il Belpaese vanta gli stipendi più alti.
Secondo il dossier Ocse/Eurostat del 2013, i parlamentari italiani sono in cima alla classifica con 144mila euro. Al secondo posto c’è l’Austria (106.583), seguita da Olanda (86.125), Germania (84.108) e Irlanda (82.065).
Più recente l’indagine condotta dall’irlandese thejournal.ie, che nel 2016 ha elaborato i dati forniti da Parlamento europeo e Banca Mondiale. Ancora una volta l’Italia è in testa con 125mila euro lordi all’anno, seguita da Austria (121,600 euro), Germania (109mila euro) e Danimarca (92mila euro)
Mentre l’indicazione dell’importo assoluto non fornisce molte informazioni, il confronto con lo stipendio medio della popolazione nei rispettivi Paesi restituisce un quadro più significativo. Anche in questo caso la Penisola resta in vetta alla classifica. La retribuzione degli eletti è oltre 4 volte più alta dello stipendio medio di un italiano (29,600 euro lordi all’anno). Il rapporto peggiore a livello europeo. Seguono la Grecia (3,3 volte), la Croazia (2,9) e l’Austria (2,8).
Anche un’inchiesta di Euronews dello stesso anno, basata su dati Eurostat e dei Parlamenti nazionali, vede senatori e deputati nostrani guidare la classifica dei meglio retribuiti nel Vecchio continente, con 167mila euro lordi all’anno, ovvero 5 volte lo stipendio medio di un italiano. Al secondo posto si piazzano la Lituania e l’Estonia, che con stipendi decisamente più bassi (rispettivamente di 30mila e 41mila euro lordi all’anno) guadagnano circa 4 volte più di un connazionale fuori dal Parlamento.
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