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Un inizio di Fase 2 molto vibrante all’interno dei palazzi della politica: il presidente della Camera del Deputati, Roberto Fico, ha dovuto sospendere la seduta per le ripetute proteste e grida dell’opposizione durante l’intervento del deputato M5s Riccardo Ricciardi che in Aula ha attaccato la sanità lombarda.
Ricciardi, attaccando le opposizioni, ha sostenuto che chi attacca il Governo sulle misure anti Coronavirus “propone il modello il Lombardia”. Grida si sono alzate immediatamente dai banchi del centrodestra, che hanno apostrofato il parlamentare pentastellato come “buffone”, con il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, che ha fatto fatica a tenere abbassati i toni, ma Ricciardi ha insistito: “Lei, signor Presidente del Consiglio, doveva fare come Gallera, che in conferenza stampa si presentava puntuale, e annunciava un ospedale per il quale hanno speso 21 milioni per 25 pazienti. Ecco come sono stati spesi i soldi delle tasse e dei cittadini lombardi. E non li ha spesi ‘Roma Ladrona’, li ha spesi la Lombardia”.
Ricciardi e la Fase 2: la pesante critica in Aula contro la gestione lombarda
“Lei ha avuto la fortuna anche di lavorare con l’ex sottosegretario Giorgetti”, continua Ricciardi, “che la ricetta per la sanità gliela aveva data, dicendo che nessuno va più dai medici di base, e si è vista come è andata quella politica cominciata da Formigoni: lui e il centrodestra in Lombardia hanno tagliato in Lombardia in poco più di 20 anni 25mila posti letto pubblici, assegnando il 40% delle risorse alla sanità privata”.
Un attacco durissimo e frontale che quindi ha costretto il presidente Fico a sospendere per circa 20 minuti la seduta dell’attività parlamentare all’interno di Montecitorio. Anche perché diversi esponenti dell’opposizione hanno protestato veementemente contro Riccardo Ricciardi, tentando anche di avvicinarsi al deputato del Movimento 5 Stelle mentre stava concludendo il suo intervento, che però sembra non essere piaciuto neanche a tutti i parlamentari M5S, tra i quali qualcuno parla di “toni eccessivi” da parte del loro collega.
