A oggi sono più di 750mila le persone che hanno firmato il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia. L’obiettivo minimo delle 500mila sottoscrizioni era già stato raggiunto con un mese e mezzo di anticipo. Ma con questa cifra si aggiunge anche quello di mettere in sicurezza il risultato da ogni possibilità di errori nella raccolta, ritardi della Pubblica amministrazione e difficoltà nelle operazioni di rientro dei moduli.
Oltre 500.000 firme sono state raccolte ai tavoli, mentre quelle digitali hanno superato le 250.000. A questi numeri si deve aggiungere anche un numero ancora imprecisato di firme raccolte nei Comuni, nei consolati e negli studi degli avvocati e da alcuni gruppi che si sono aggiunti alla mobilitazione nelle scorse settimane. Un “risultato straordinario”, ha dichiarato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, promotrice dell’iniziativa. “La raccolta firme continua, anche per inviare un messaggio ancora più chiaro e forte alle istituzioni e a tutto il Paese”.
“I tavolini per strada e gli altri punti di raccolta firme saranno aperti per tutto il mese di settembre”, ha aggiunto Marco Cappato, “saranno le nostre ‘sedi da marciapiede’, luoghi di informazione ai cittadini su tutti gli strumenti per vivere liberi fino alla fine, inclusi il testamento biologico, le cure palliative e il suicidio assistito”. Le firme fisicamente già rientrate al Comitato sono 184.292, di cui 86.209 già certificate e pronte per la consegna. Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna le prime tre regioni per numero di firme in base al numero di abitanti.
Il quesito proposto per il referendum sull’eutanasia legale è il seguente: “Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole «la reclusione da sei a quindici anni.»; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole «Si applicano»?”.
Sono oltre 130 i sindaci che hanno aderito alla campagna referendaria, tra cui quelli dei capoluoghi di Regione come Chiara Appendino (Torino), Virginio Merola (Bologna), Luigi De Magistris (Napoli), Leoluca Orlando (Palermo). Tra i parlamentari hanno pubblicamente aderito 33 deputati e 11 senatori. Tre i rappresentanti del governo Draghi: Teresa Bellanova, Viceministro Infrastrutture; Ivan Scalfarotto, sottosegretario Interno; Benedetto Della Vedova, sottosegretario Esteri.
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