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Europee, Schlein punta su una campagna elettorale analogica, e gli altri?

Il Pd ha scelto un approccio meno legato ai social per le europee, più incentrato sull’incontro fisico con gli elettori

“Strada per strada, casa per casa”: Elly Schlein si ispira al nume tutelare della sinistra italiana, Enrico Berlinguer, per galvanizzare i candidati del Partito Democratico in vista del rush finale della campagna per le europee.

La citazione dello storico segretario del PCI viene usata dalla leader dem durante una call con quella che definisce “una squadra forte e competitiva”. Un omaggio in vista del voto europeo dell’8 e 9 giugno.

La campagna elettorale analogica di Elly Schlein per le europee

La campagna elettorale ha superato il giro di boa, con Schlein che ha appena completato oltre 70 tappe del suo tour per l’Italia e ne restano meno di trenta.

I sondaggi in mano ai dem sono buoni e prevedono che la soglia psicologica del 20 per cento sia ampiamente raggiungibile. Tuttavia, Schlein avverte che è il momento di spingere di più e non adagiarsi sugli allori, poiché gli avversari da battere sono numerosi.

Elly Schlein durante la Direzione Nazionale del Partito Democratico a Roma | ANSA/RICCARDO ANTIMIANI – Newsby.it

 

C’è la destra che rimane forte nonostante le crepe nel fronte della maggioranza, come la marcia indietro sul redditometro.

“Il governo si è diviso oggi sul redditometro, smentendo le cose che ha sempre detto, e lo farà probabilmente domani sul condono edilizio, che sarebbe il numero 19 da quando sono in carica, una media di uno al mese”, osserva Schlein durante un incontro pubblico a Recanati.

Lo scontro innescato da Paolo Gentiloni sull’algoritmo del Pnrr è andato avanti oltre le previsioni fatte in casa dem, nonostante lo stesso Gentiloni abbia poi riconosciuto i meriti del governo Conte nella trattativa con Bruxelles.

Alcuni esponenti sospettano che dietro ci sia una volontà precisa di minare il consenso di Schlein e del suo gruppo, che è dato in lieve crescita.

Il terzo avversario è l’astensionismo: da giorni, in ogni tappa del suo tour, Schlein sprona i militanti ad andare nelle “case, nei luoghi di lavoro”, sottolineando che “potete fare moltissimo, vi prendete un pezzo di responsabilità di far camminare questo progetto collettivo”.

Quella di Elly Schlein è una campagna più analogica che social o televisiva, poiché la segretaria del PD preferisce il contatto fisico con gli elettori anziché bombardare i social con post e video.

Il canale preferito è Instagram: poche parole, molte immagini delle piazze, quasi sempre piene. Tuttavia, come osserva un dirigente, questo comporta il rischio di una “bolla”, ovvero l’illusione che i bagni di folla si traducano immediatamente in voti.

Per questo motivo, nel quartier generale del PD hanno deciso di potenziare i contenuti social con il canale WhatsApp del Partito Democratico.

Al termine di ogni giornata, verrà pubblicato una sorta di diario di bordo che ripercorrerà le tappe salienti del tour, insistendo sui temi cardine della campagna: sanità, con la legge Schlein che prevede di riportare la spesa per la sanità pubblica al 7,5% del PIL, sbloccando le assunzioni e riducendo le liste d’attesa.

Con l’avvento delle piattaforme social, la comunicazione politica è cambiata radicalmente, e questo era già evidente da tempo.

Tuttavia, dal post-pandemia, con un aumento degli utenti sui social network, le campagne elettorali digitali sono diventate il principale strumento di propaganda, superando di gran lunga le campagne tradizionali sia in termini di investimento che di copertura.

La propaganda social del centro destra | Immagine Ansa – Newsby.it

 

La ragione di questo cambio è chiara: oltre 23 milioni di italiani usano Internet ogni giorno. Anche se non tutti sono elettori, inserire contenuti propagandistici nella routine digitale degli utenti è sicuramente efficace.

Inoltre, gli italiani trascorrono in media 2 ore e 24 minuti sui social, dunque essere presenti in modo costante e continuativo sulle diverse piattaforme aumenta notevolmente la probabilità di apparire nelle timeline degli utenti.

Ogni partito dovrà dunque posizionarsi bene online, ma vediamo insieme come si stanno comportando i nostri politici in vista della prossima tornata elettorale.

Secondo una ricerca di Social Data, l’andamento dei profili social dei partiti rispecchia i risultati elettorali passati e i sondaggi per le Europee 2024. Tra il 1 e il 9 maggio, Fratelli d’Italia ha registrato il maggior incremento di follower su Facebook, anche se la pagina più seguita rimane quella del Movimento 5 Stelle.

All’interno delle coalizioni, Forza Italia (+149 follower) supera la Lega (-226 follower), mentre il Partito Democratico (+149 follower) batte il M5S (-165 follower).

Fratelli d’Italia detiene il primato per le interazioni social, con circa 67mila tra condivisioni e commenti, e per il sentiment positivo, con una media di 890 like per post.

Tuttavia, la pagina del M5S ha il maggior numero di condivisioni, con una media di 212 per contenuto contro i 203 di FDI. La Lega è la pagina più attiva, con 184 post tra il 1 e il 9 maggio, una media di 21 post al giorno, superando la somma dei post di tutti gli altri partiti.

Il Partito Democratico riceve il maggior numero di critiche, con 39 faccine arrabbiate, un numero irrisorio se paragonato ai 764 like che lo posizionano al secondo posto dietro FDI.

Oltre ai numeri, c’è un dato interessante riguardo alle campagne social: l’uso delle parole o dei claim.

Nei post di Lega e Forza Italia, ad esempio, il nome del presidente del Consiglio non compare praticamente mai, mentre la parola “Meloni” è la più usata nei post del Movimento di Conte.

Allo stesso modo, la parola “Sinistra” è la più usata nei contenuti di Fratelli d’Italia, dimostrando una strategia di propaganda che punta alla polarizzazione e all’identificazione con un solo partito o candidato.

Un esempio emblematico è la campagna del PD contro il Gen. Vannacci, candidato con la Lega, a cui il partito della Schlein ha dedicato un manifesto con la sua faccia e gli occhi coperti da una striscia nera con la scritta “IGNORALO” in caratteri cubitali rossi.

Questo riflette uno degli errori comunicativi analizzati dal linguista George Lakoff nel suo libro “Non pensare all’elefante”: parlando troppo del tuo avversario e delle sue idee, anche criticandole, rischi di aumentare la sua popolarità invece di contrastarla.

La campagna ideata da Atreju (la festa di Fratelli d’Italia), utilizza i voti di noti giornalisti e intellettuali per invitare a “Scrivere Giorgia”: “Anche se lei/lui ci rimane male, tu scrivi Giorgia” si legge sotto le foto di Formigli, Littizzetto, Saviano e altri.

Anche in questo caso, il rischio è che chi vede questi contenuti sia più interessato a cosa hanno fatto o detto queste persone, piuttosto che a votare per Giorgia.

In sintesi, questa campagna elettorale è caratterizzata da poche idee, spesso confuse, errori grossolani di comunicazione e sovraesposizione di temi e persone.

Inoltre, questa tornata elettorale è così incentrata sulle dinamiche interne dell’Italia che si dimentica facilmente che l’8 e il 9 giugno si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo, senza conseguenze dirette sull’assetto governativo del nostro Paese.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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