“Non ci sarò in quelle liste e spero nemmeno gli altri leader“. Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, riferendosi alle candidature per le elezioni europee. “Alla luce del grave discredito in cui stanno precipitando le istituzioni, lancio questo messaggio. Vorrei fosse condiviso, non dobbiamo prendere in giro i cittadini. Non puoi trovare Conte su tutte le liste e poi Conte al Parlamento europeo non ci potrà andare“, ha aggiunto. Un appello diretto in maniera specifica a Elly Schlein, segretaria del Pd? “Non è che Elly Schlein ha l’immunità, certo che ingannerebbe anche lei gli elettori” se non andasse poi in Ue. “Ho fatto un appello a tutti, se si candida impegnandosi ad andare in Parlamento Ue non ingannerebbe gli elettori. Oggi Giorgia Meloni se si candidasse, e se non si volesse poi dimettere” dall’incarico di governo, ha una candidatura “che nasce incompatibile“, ha spiegato a margine di una conferenza stampa. “Non inganniamo gli elettori, cerchiamo di fare tornare i cittadini a votare“.
Conte ha poi parlato della guerra in Medio Oriente. “Non possiamo assistere a questa carneficina quotidiana, che addirittura ha fatto lievitare a ben oltre 20mila il numero delle vittime civili palestinesi, in prevalenza donne e bambini. Lo Stato italiano è assolutamente ignavo su questo fronte. Due popoli e due Stati significa anche riconoscere lo Stato della Palestina, però, e lo dico da giurista, perché ci sia il riconoscimento di uno Stato occorre una organizzazione statuale e in questo momento c’è una difficoltà oggettiva“, ha osservato l’ex premier. “In questo momento si può discutere di tutto ma non si può far finta di nulla. Il governo israeliano di Netanyahu va fermamente condannato e tutti gli Stati dell’Unione europea – ha concluso Conte – devono agire per dire al premier israeliano che questa cosa è inaccettabile“.
Parlando del suo rammarico più grande, Conte ha ammesso che è quello di “non essere riuscito a far saltare la concessione con Autostrade“.
Sul tema dell’ex Ilva “parlano in tanti, parla Calenda. Ma al posto suo sarei attento a parlare: prima di chiedere conto agli altri dovrebbe lui spiegare come ha impostato questa gara nel 2016″, ha affermato Conte. “Il ministro Urso dice che noi abbiamo difettato in qualcosa? Ci dica semplicemente cosa è successo dopo. Ci hanno cacciato nel febbraio del 2021, non abbiamo più avuto l’appoggio della maggioranza, è venuto un altro premier – quello che non viene mai nominato e che si chiama Draghi – e poi un altro premier, la ‘desaparecida’ Giorgia Meloni…“, ha proseguito l’ex premier.
Parlando di Matteo Renzi, Conte ha dichiarato che “è una persona particolarmente astuta ed è l’emblema di questo intreccio tra affari e politica che stiamo denunciando, agisce per un proprio tornaconto. Il problema è la nostra incapacità di reazione a questo modo di fare. Sappiamo tutti che da tempo Renzi facesse affari. Solo qualche allocco poteva credere che si trattasse di consulenze in giro per il mondo. Dalla vostra inchiesta è uscito fuori tutto questo e anche dell’attività del suo sodale Carrai, ma possiamo consentire che un parlamentare prenda soldi da società pubbliche legate a paesi stranieri? O da fondi sovrani? Io vorrei fare un confronto tv con lui sulle norme per impedire questo malaffare! Ma di cos’altro devo parlare con Renzi, di affari? Tutto quello che abbiamo fatto durante la pandemia lo abbiamo deciso anche con la delegazione di Italia Viva“.
“Sull’abuso d’ufficio quel che sta succedendo ci preoccupa. È un segnale di forte restaurazione. E la maggioranza, appoggiata da forze che sono a metà fra maggioranza e opposizione, non riusciamo mai a capire cosa sono, ridimensiona le intercettazioni, unica modalità per perseguire reati legati alla corruzione. Oggi presentiamo le nostre proposte su conflitto di interessi e regolamentazione delle lobby. Cose semplici e di buonsenso su cui tutte le forze politiche dovrebbero poter convergere. Abbiamo un partito di maggioranza relativa che si vanta del suo patriottismo: i patrioti cosa dicono su questo? Ancora una volta Meloni farà finta di nulla, fischietterà?”
“La politica deve separarsi dagli affari. Ci accusano di essere giustizialisti ma noi siamo garantisti. La Costituzione ci impone di tenere alto il prestigio delle istituzioni. Non vogliamo tornare all’epoca delle monetine tirate ai politici. E siamo molto preoccupati. Vogliamo tornare a tenere alta la questione morale. Altrimenti i cittadini continueranno ad allontanarsi dalla politica che verrà percepita come qualcosa che si autoprotegge. Siamo tornati ad un clima di restaurazione. Vediamo politici che fanno affari anche con Paesi esteri e attività di lobby” e questo non va bene. Ogni giorno che passa così indebolisce la politica“, ha osservato Conte.
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