Enrico Letta nuovo segretario del Partito Democratico è ormai più di una voce. L’ex premier gode dell’appoggio da parte della maggioranza del Pd: solo gli ex renziani sembrano storcere il naso, ma dopo le polemiche sulle ‘poltrone’ che hanno portato all’addio di Nicola Zingaretti, non sembra siano intenzionati a porre particolari ostacoli. Letta è ben consapevole di essere il favorito per la successione alla segreteria di partito, ma via Twitter ha specificato di volersi prendere un paio di giorni per riflettere.
Sono grato per la quantità di messaggi di incoraggiamento che sto ricevendo. Ho il #Pd nel cuore e queste sollecitazioni toccano le corde più profonde. Ma questa inattesa accelerazione mi prende davvero alla sprovvista; avrò bisogno di 48ore per riflettere bene. E poi decidere.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) March 10, 2021
Domenica l’assemblea elettiva del Partito Democratico
Oltre alla candidatura principale, inizia a delinearsi precisamente anche la modalità in cui si svolgerà l’assemblea dem. La presidente del Pd, Valentina Cuppi, ha già comunicato che avrà luogo in una sola giornata, domenica 14 marzo, con partecipazione da remoto e punto principale all’ordine del giorno quello dell’elezione del nuovo segretario.
I tempi sono strettissimi perché il ruolo è vacante in un momento assai particolare. La popolarità del Pd è in calo vertiginoso (secondo Swg il Partito Democratico ha perso due punti percentuali nella statistica delle intenzioni di voto, superato da Fratelli d’Italia, ora al terzo posto dietro Lega e Movimento 5 stelle). Serve quindi un immediato rilancio anche in vista delle elezioni amministrative e regionali che avranno luogo nei prossimi mesi.
I dubbi sulla durata del mandato
Uno dei volti di punta del Pd, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ha commentato alla trasmissione Cartabianca su Rai3 la situazione del partito: “Si deve trovare un accordo. Ci manca solo che si proroghi questa crisi, che agli occhi del paese sbigottisce e sbalordisce. Letta? Per l’immagine che ha internazionale e nazionale, è di sicuro molto autorevole“.
C’è però il dubbio legato alla durata del mandato. La corrente degli ex renziani e quella vicina a Matteo Orfini vorrebbero si trattasse di una “soluzione ponte” in attesa di un congresso da tenere quando le condizioni sanitarie del Paese lo permetteranno. Letta, però, non sembrerebbe intenzionato, stando a quanto riportano fonti a lui vicine citate da TgCom24, a lasciare l’attività accademica a Parigi per un incarico di segretario della durata di pochi mesi. Sarà questo il nodo cruciale dell’assemblea di domenica: una rapida risoluzione permetterebbe al Pd di aprire un nuovo capitolo nel minor tempo possibile.