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Categories: POLITICA

Elezioni, Renzi: “Imbarazzante come Letta le stia sbagliando tutte”

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L’ex segretario del Partito Democratico e attuale leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha partecipato alla presentazione delle liste di Azione e Iv, in Lombardia. Un’occasione per commentare le mosse dei suoi avversari in vista delle prossime elezioni in programma il 25 settembre. Il primo a finire sotto la scure di Renzi è stato l’attuale leader dem, Enrico Letta:  “Per l’ambiente non serve abolire il jet privato, servono il nucleare e gli impianti per tirare su l’energia. Vedere il Pd nelle mani dei populisti di sinistra mi dispiace, per il Pd. E’ imbarazzante come Letta le abbia sbagliate tutte. Ha fatto un percorso netto, non ne ha azzeccata una neanche per sbaglio, un orologio rotto segna l’ora esatta almeno due volte al giorno, Enrico neanche quello“, le sue parole.

Renzi ironizza: “Di Maio? Dai gilet a Tabacci, un grande percorso”

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Poi è stata la volta del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Impegno civico è sotto l’1%, Italia Viva e Azione andranno molto meglio. Fai il grande rivoluzionario e poi finisci con Tabacci: dai gilet gialli a Tabacci è un grande percorso“, ha ironizzato l’ex premier. Infine, parlando dei contatti fra l’ex 5 Stelle e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha aggiunto: “Secondo me hanno provato a coinvolgere Sala ma hanno provato a vendere la pelle dell’orso senza chiedere a Sala. Io non ho mai creduto che Sala si candidasse con Di Maio, ma devo dire che non troverei nessuna persona che gode della mia stima che si può candidare oggi con Di Maio. Infatti si è candidato con Tabacci, che non gode della mia stima“, ha sottolineato ancora.

Renzi: “Inaccettabile dire di ‘no’ a confronto fra leader”

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Quindi, Renzi è tornato sulla questione confronto in Tv tra i principali leader candidati per le prossime elezioni: “Carlo Calenda ha chiesto più volte un confronto tra leader e lo rilancio con forza, nelle democrazie civili si fa così. Calenda, Letta, Conte, Meloni, e se Meloni vuole mandare Salvini o Berlusconi è un problema suo, devono confrontarsi in modo esplicito davanti alle persone. Dire di ‘no’ a un confronto è inaccettabile, non è mai successo. Io da premier mi sono confrontato con tutti“, ha aggiunto.

“Perdiamo di vista le influenze sovietiche sulla sinistra”

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Un confronto che, secondo Renzi, potrebbe servire anche agli “indecisi” per conoscere meglio le proposte del Terzo Polo: “I riformisti di sinistra e i moderati di destra, secondo me, voteranno terzo polo. Oggi chi ha votato Forza Italia può votare un partito che lascia a Giorgia Meloni la leadership della destra? La destra europeista, popolare, europea può essere rappresentata da Giorgia Meloni? Secondo me no. Chi vota il Pd può essere rappresentato da chi dice no alla proprietà privata? Si comincia dai jet, poi si vede. A forza di seguire le influenze russe con la destra si stanno perdendo di vista le influenze sovietiche sulla sinistra“.

Renzi: “Non tiriamo Draghi per giacchetta, lo sosterremmo ancora”

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Il leader di Italia Viva è anche tornato sulla possibilità che Draghi sia disponibile a guidare un nuovo esecutivo dopo le politiche del 25 settembre: “Nessuno di noi tira per la giacchetta Mario Draghi, ma qua ci sono ministri e parlamentari che hanno sostenuto con forza il suo Governo e se si creassero le condizioni lo sosterremmo anche oggi. Tra Draghi e Meloni da chi vi sentite rappresentati meglio quando si tratta di andare a Bruxelles a discutere di inflazione?“, ha precisato Renzi.

“In Lombardia faremo meglio del dato nazionale”

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Infine, Renzi si è detto convinto che in Lombardia Italia Viva otterrà un buon risultato: “In Lombardia secondo me faremo meglio del dato nazionale. Il nostro obiettivo è avere un risultato che ci permetta di non avere Giorgia Meloni presidente del Consiglio, ma Mario Draghi, e penso che riusciremo a ottenerlo. In Lombardia per la qualità della squadra penso che ci sarà un risultato superiore alla media nazionale. Sarà sicuramente migliore dei dati che abbiamo visto nei primi giorni“, ha concluso.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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