Con il decreto dello scioglimento delle Camere firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è ufficialmente partito ufficialmente il timing per le elezioni politiche, che si terranno domenica 25 settembre 2022. Tuttavia, prima di votare, ci sono una serie di adempimenti e scadenze tempistiche da rispettare sia per le istituzioni sia per i partiti. Ecco quali sono le date principali.
Il 27 luglio è il termine entro il quale il Viminale deve inviare alla Farnesina gli elenchi degli elettori italiani residenti all’estero, che vengono costantemente aggiornati. La legge stabilisce infatti che devono essere inviati entro il sessantesimo giorno antecedente le votazioni. Nei giorni che vanno dal 12 al 14 agosto i partiti dovranno depositare presso la sede del Ministero dell’Interno i contrassegni e simboli elettorali. Si arriva poi al 21-22 agosto: questi due giorni sono i giorni riservati alla presentazione delle liste, ovvero il 35esimo e il 34esimo antecedente il voto. I nomi dei candidati vengono presentate negli uffici centrali elettorali costituiti presso le Corti d’Appello.
Si arriva così all’ultimo mese. Il 26 agosto è la data d’inizio ufficiale della “propaganda elettorale”: 30 giorni di campagna prima delle elezioni politiche, con l’affissione dei manifesti elettorali e l’inizio della par condicio in radio e in televisione. Dopo il voto del 25 settembre, il successivo 15 ottobre si terrà la prima seduta del nuovo Parlamento. A stabilirlo è l’articolo 61 della Costituzione, in base al quale “la prima riunione” delle Camere “ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni”. Finché non sono riunite le nuove camere, prosegue l’articolo, “sono prorogati i poteri delle precedenti”.
Il primo compito che dovrà svolgere la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica e l’elezione dei nuovi presidenti. Dopo di che, una volta formati i gruppi parlamentari, il capo dello Stato darà il via alle consultazioni per la nascita del nuovo governo. In caso di una maggioranza chiara e netta, i tempi potrebbero essere molto rapidi: anche due settimane. Altrimenti, il rischio è quello di arrivare a trattative estenuanti, lunghe anche più di due mesi come era successo nella primavera del 2018 con il governo Conte 1. In ogni caso, la procedura è sempre quella: incarico, scioglimento della riserva da parte del nuovo presidente del Consiglio, lista dei ministri accettata dal Presidente della Repubblica, nomina del nuovo governo, giuramento al Quirinale, passaggio delle consegne (e della ‘celebre’ campanella) con Draghi, insediamento a Palazzo Chigi, fiducia alle Camere e nomina dei sottosegretari.
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