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Oggi, lunedì 22 agosto, scade il termine ultimo per presentare le liste elettorali preso la Corte di Appello di Roma (c’è tempo fino alle 20:00). I primi a consegnarle sono stati i rappresentanti del movimento di Rizzo ed Ingroia dal nome Italia Sovrana e Popolare.
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Anche Fratelli d’Italia ha presentato le proprie liste. “In lista possiamo trovare il nostro presidente nazionale, Giorgia Meloni. Non solo, alla Camera il nostro capogruppo, Lollobrigida, e il vicepresidente, Fabio Rampelli. Mentre al Senato la Santanché sarà la capolista. Inoltre, ci sono tanti altri amministratori del territorio“. L’ha spiegato Angelo Rossi, il responsabile elettorale di Fratelli d’Italia. Ha poi confermato che Meloni “è candidata anche nel collegio uninominale di L’Aquila e Teramo, ma anche in altri collegi plurinominali“.
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Per quanto riguarda la Lega, è stato Claudio Durigon a spiegare ai nostri microfoni la composizione delle liste. “Nel Lazio abbiamo presentato come capolista al Senato a Roma la Bongiorno e alla Camera la dottoressa Matone. Invece, nelle province sono io il capolista e abbiamo una squadra che sta costruendo un radicamento sul territorio. È una lista che ci darà tante soddisfazioni“.
“Io oltre a Viterbo, sono in lista anche a Latina come primo al plurinominale. Ma non solo, anche a Frosinone, Viterbo, Rieti e Civitavecchia – ha continuato il segretario regionale della Lega -. La polemica uscita nei giorni sorsi sulla mia candidatura a Viterbo? Fa sorridere, abbiamo altri problemi“.
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Anche il Partito del Popolo delle Partite Iva ha presentato le proprie liste. “Noi non abbiamo raccolto le firme perché abbiamo rispolverato un vecchio movimento italiano. Noi tuteliamo coloro che hanno la partita iva e in molti ci stanno dando addosso perché il nostro è un movimento puro che sta facendo i primi passi per entrare nel sistema“, lo ha detto Alessandro Giovannelli, il responsabile del Lazio del Partito. “La prima cosa che faremo è chiedere una scorta per tirare fuori tutti i corrotti dal Parlamento e cambiare così il sistema“, ha concluso.
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Non è mancata qualche polemica. Il Generale Antonio Pappalardo, leader dei Gilet Arancioni, ha spiegato che la Corte di appello di Roma è stata l’unica in tutta Italia ad aver “avuto qualcosa da eccepire sul fatto che la nostra lista non debba raccogliere le firme, prendendo una cantonata perché nel resto del Paese non si sono comportati in questo modo“.
“Unione Cattolica Italiana è da sempre collegata all’ Udc e quindi non raccoglie le firme, ora stiamo andando a fare ricorso in Cassazione“, ha aggiunto Pappalardo. “Sono sorpreso che Roma che faccia questi scherzi, ma non rimango meravigliato considerato quello che ha descritto nel suo libro Palamara“, ha concluso.
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