Gli exit poll allontanano lo spauracchio di un’altra vittoria dell’estrema destra nei Paesi Bassi. Ma cosa accadrà nel resto d’Europa?
Lo spettro dell’estrema destra aleggia sull’Europa da tempo ma, almeno i risultati dei Paesi Bassi, la prima nazione ad andare alle urne in queste Europee, il Vecchio continente non starebbe andando in quella direzione. I risultati dei primi exit poll infatti smentiscono i sondaggi pre-elettorali e confermano il vantaggio della coalizione Laburisti-Verdi, guidata da Frans Timmermans, sull’estrema destra di Geert Wilders. Secondo i dati preliminari, l’alleanza europeista è in testa con 8 seggi, mentre il Partito per la Libertà (Pvv) di Wilders ne otterrebbe 7. Nonostante il significativo aumento rispetto all’unico seggio ottenuto nelle precedenti elezioni europee, Wilders ha già dichiarato vittoria celebrando il risultato come un grande successo. “È super emozionante perché possiamo ancora diventare i più grandi quando domenica verranno annunciati i risultati finali!” ha scritto su X (precedentemente noto come Twitter).
Il vero esito delle elezioni si conoscerà solo domenica sera, quando saranno disponibili i dati definitivi di tutti i Ventisette paesi membri dell’UE. Ma stando agli exit poll finali, la coalizione Laburisti-Verdi perderebbe complessivamente un seggio rispetto agli attuali 9, fermando così l’ondata sovranista prevista alla vigilia del voto. I liberali di destra del premier uscente Mark Rutte, guidati da Dilan Yesilgoz, otterrebbero 4 seggi, perdendo un seggio rispetto alla scorsa legislatura. I cristiano-democratici (CDA) e i liberali di sinistra (D66) seguirebbero rispettivamente con 3 seggi (-1) e 3 seggi (+1). Il Movimento dei Contadini (BBB) entrerebbe per la prima volta all’Eurocamera con 2 seggi, mentre i centristi di Pieter Omtzigt, alleati di Wilders, ne otterrebbero uno.
Il Forum per la Democrazia (FvD) di Thierry Baudet, inizialmente dato a un seggio, subisce una pesante sconfitta, perdendo tutti e quattro i seggi attuali a Strasburgo. Wilders, pur riconoscendo la debacle, resta ottimista sul futuro. Frans Timmermans ha celebrato il risultato dell’alleanza pubblicando un tweet con due cuori, uno rosso e uno verde e una foto di una stretta di mano con Bas Eickhout. La giornata elettorale è stata segnata anche da attacchi hacker, presumibilmente orchestrati da gruppi filo-russi, che hanno colpito vari siti web dei principali partiti, incluso il Pvv di Wilders. Wilders si è recato al seggio del municipio dell’Aja, esprimendo fiducia nella volontà degli olandesi di “cambiare l’Europa”. “Vogliamo meno immigrazione e regole più severe sull’asilo”, ha dichiarato in un messaggio in olandese e inglese.
Le elezioni nei Paesi Bassi hanno messo in luce una forte polarizzazione, con manifestazioni pro-Gaza e scontri con la polizia applauditi da Wilders, timori per le politiche anti-immigrazione e attacchi hacker rivendicati dal gruppo filo-russo HackNet, aumentando i sospetti di ingerenza di Mosca nelle elezioni europee. Nelle ore del voto, tra il municipio, la stazione centrale dell’Aja e la moschea turca Mescidi Aksa, nel cuore di Chinatown, la divisione del paese si è resa evidente. Lungo le strade, si potevano sentire le voci di elettori preoccupati per l’influenza dell’estrema destra e le crescenti tensioni sociali. In questo clima, Timmermans e i suoi sostenitori hanno continuato a promuovere un messaggio di unità e cooperazione europea. L’ex vicepresidente della Commissione europea, noto come il padre del Green Deal, insieme a Bas Eickhout dei Greens, ha cercato di mantenere stabile il numero di seggi dell’alleanza, frenando l’avanzata sovranista.
L’affluenza alle urne nei Paesi Bassi è stata quasi del 47%, superiore al 42% delle Europee del 2019, ma lontana dal record del 58% del 1979, quando per la prima volta si votò per il Parlamento europeo. I risultati olandesi saranno resi noti solo domenica sera, quando anche gli ultimi seggi del continente, inclusi quelli italiani, chiuderanno i battenti. Solo allora sarà chiaro in quale direzione soffia il “vento del cambiamento” invocato da Wilders, aprendo nuovi scenari per le alleanze future.
“Contando tutti i seggi dei partiti pro-europei, diciamo al resto d’Europa: non è scontato che la destra radicale vinca queste elezioni!”, ha esultato Timmermans. “Guardate cosa hanno fatto i Paesi Bassi: Fate lo stesso!”, ha aggiunto l’ex vicepresidente della Commissione. L’affluenza che ha sfiorato il 47% ed è stata la più alta degli ultimi 35 anni, e sarebbe stato questo il fattore decisivo per la vittoria dei partiti europeisti. Secondo una ricerca condotta da Ipsos I&O per l’emittente Nos, gran parte delle persone che hanno votato per uno dei quattro partiti destinati a formare un governo di destra nei Paesi Bassi sono rimaste a casa.
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