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“Non vedo prospettiva con questi vertici del PD di poter collaborare. Non è una reazione risentita, il fatto è che hanno abbracciato un progetto politico incomprensibile. Con questo nuovo corso, il M5s è più compatto anche perché chi aveva le idee un po’ confuse è andato via. Il PD ha abbracciato il progetto politico di Di Maio e Tabacci e quello di Calenda che però un merito ce l’ha: quello di riportare Renzi in parlamento. Noi con 5 scostamenti di bilancio abbiamo lasciato lo spread a 100, ora veleggiamo verso i 250 senza scostamenti“. Lo ha dichiarato Giuseppe Conte, presidente del M5s, intervenendo presso la sede di CNA.
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Conte ha poi parlato del Dl Aiuti. “Quando hai un sistema mediatico, un governo complice che rimane silente, e le forze politiche compatte che dicono ‘Il Movimento 5 Stelle sta bloccando il decreto aiuti’, questo in campagna elettorale ti può ammazzare. Il decreto aiuti è in vigore del 9 agosto, questa è una grande truffa. Adesso va convertito nei termini e lo convertiremo, scade il 9 ottobre. Domani c’è il voto, cosa faranno le altre forze politiche? Questa è una delle ultime occasioni per approvare un emendamento sblocca-circolazione dei crediti incagliati. Le altre forze politiche lasciano 30-40mila aziende andare al fallimento?”, ha dichiarato.
“Non mi chiedete perché questo governo si sia mostrato così ostile nei confronti del superbonus– ha aggiunto Conte- Perché accanirsi contro una misura in cui rispetto ai 28 miliardi abbiamo creato un fatturato di 120 miliardi? Il governo dovrebbe dare delle spiegazioni“.
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Rimanendo sul tema del Dl Aiuti, Conte ha osservato che “fino a venerdì eravamo tutti irresponsabili mentre ora un po’ tutte le forze politiche si rendono conto dell’esigenza di approvare un emendamento al decreto aiuti bis in conversione che aiuti a sbloccare il meccanismo dei crediti fiscali. Bene, meglio tardi che mai. Ora tutti si sono resi conto che dobbiamo salvare 30-40mila aziende che falliscono“.
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Conte ha raccontato che “ci fu un terribile scontro con Angela Merkel a cui io dissi ‘Tieniti pure i soldi del Mes‘. Poi ci risentimmo più volte al telefono, lei mi disse che aveva un problema interno, che aveva tutta l’opinione pubblica contro. Lì mi scattò la lampadina. Giustamente il politico deve rispondere all’opinione pubblica, che rappresenta gli italiani come le cicale che spendono e i tedeschi che devono fare sacrifici. Quindi l’unica soluzione era parlare all’opinione pubblica tedesca e olandese. E allora presi l’aereo, andai a fare il bilaterale, parlai ai giornali tedeschi e olandesi, con interviste e con un colloquio diretto con l’opinione pubblica. Piano piano si è ribaltata la questione e si è arrivati alla soluzione“, ha raccontato Conte.
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Sempre parlando del Pnrr, Conte ha parlato delle eventuali modifiche che potrebbero essere apportate. “Il Pnrr è stato costruito in modo che non lo modifichiamo così perché c’è tutto un percorso di approvazione. Il tema vero è vedere concretamente che grado di ritardo abbiamo accumulato. Gli obiettivi politici non vanno assolutamente cambiati. Non possiamo tornare al fossile. Se c’è un ritardo, e lo possiamo giustificare anche per una capacità amministrativa deficitaria, possiamo richiedere una remissione in termini dei progetti in ritardo. Riqualificare gli obiettivi? Assolutamente no“.
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“Quando sono andato da Draghi a marzo, c’è stato un duro scontro sulla corsa al riarmo. Sul gas, la crisi la devi risolvere a monte. Non c’è solo il price cap, che è solo la ciliegina finale. Serve il piano di acquisto comune del gas. Se si fa un piano di acquisto comune diventiamo player internazionali e possiamo andare in giro per il mondo a dettare le condizioni. Non c’è stata evidentemente possibilità o di farsi sentire o di proporre una soluzione del genere. E oggi ne stiamo pagando le conseguenze“, ha concluso Conte.
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