Arrivano le prime reazioni da Montecitorio, dopo il ritorno di Mario Draghi alla Camera per le repliche a proposito del Pnrr e del Recovery Plan. E le reazioni dei vari parlamentari alle parole del presidente del Consiglio sono estremamente varie. Non manca chi critica il Premier, ma ci sono anche polemiche tra forze interne alla stessa maggioranza.
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Ad esempio Vincenzo Boccia, deputato del Partito Democratico, che mette nel mirino il leader della Lega, Matteo Salvini. “Oggi Draghi lo ha detto: il Pnrr sarà accompagnato dagli enti locali. L’interlocuzione quotidiana con il Governo ci sarà. Salvini? Non è mai cambiato, continuerà a fare propaganda. Questo è un male per l’esecutivo. Ci auguriamo che lavori con noi, poi ci divideremo sulle elezioni amministrative“, evidenzia il deputato del Pd.
Altro tema caldissimo, non legato strettamente al Pnrr ma alle decisioni del premier Draghi, è quello del coprifuoco. E Boccia non ci gira intorno: “Tagliando sul coprifuoco? Nessuno lo vuole. È stato posto per evitare pressioni gli ospedali. Chi non lo capisce non conferisce importanza a quanto accaduto. Appena saranno messe in sicurezza le Regioni non ci sarà più coprifuoco“.
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Sugli obiettivi del Pnrr anche Federico Fornaro, deputato Leu. “Per noi il Recovery deve servire a ricucire i divari sociali, economici e territoriali per un’Italia migliore. Trasporti? Noi crediamo che gli investimenti nei trasporti siano fondamentali. Chiaro che accanto al Recovery c’è il Piano Nazionale e deve essere modificato. Draghi ha confermato che siamo davanti a un lavoro in evoluzione. Governance? Siamo preoccupati di trovare un equilibrio tra progetti e istanze territoriali“, le sue parole.
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Non mancano però le voci di dissenso, e la più tonante è quella di Fratelli d’Italia. “La domanda che faccio è se sia normale o responsabile che il Parlamento voti un documento di tale portata senza aver avuto il tempo necessario a leggerlo, a scatola chiusa“, tuona infatti Giorgia Meloni negli interventi di voto sull’intervento del premier Mario Draghi sul Pnrr. “Perché, presidente Fico, la democrazia parlamentare non si può invocare solo per giustificare giochi di palazzo – aggiunge –. Il Parlamento su questo piano è stato ignorato, verrebbe da dire deriso“.
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Anche da sinistra, però, non sono tutti convinti. “Il piano di Draghi non costruisce la transizione ecologica. Pochi investimenti su trasporto pubblico, depurazione delle fogne e dispersioni delle reti idriche. Un accenno poi ai bambini: gli asili nido non vengono affrontati come tema serio per il Paese. C’è un problema di democrazia in questo piano, non conosciamo gli allegati. C’è stata un’espropriazione delle funzioni del Parlamento“. Così Angelo Bonelli, coordinatore Nazionale dei Verdi.
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