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Al Meeting di Rimini è il giorno di Mario Draghi. In totale sono stati trentadue gli applausi tributati dalla platea al presidente del Consiglio durante il suo intervento. Draghi è stato accolto all’inizio e salutato alla fine con una standing ovation della sala gremita di gente, al punto che molti ne han seguito l’intervento in altri maxischermo allestiti in altri spazi della Fiera.
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“L’Italia è un grande paese che ha tutto quel che serve per affrontare le difficoltà. Tra poche settimane gli italiani sceglieranno il nuovo parlamento. Vi invito tutti ad andare a votare. Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta“, sono state le parole del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
E ancora: “Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti“, ha aggiunto.
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Una volta che si saranno svolte le prossime elezioni, in programma il 25 settembre, sarà necessario ritrovare la coesione tra i partiti politici. “La nostra credibilità interna ed esterna ha molto beneficiato della coesione che tutti abbiamo saputo dimostrare davanti alle avversità. Questa coesione avrà una declinazione diversa dopo la fine dell’unità nazionale ma il dialogo tra forze politiche è necessario anche nello scontro tra posizioni diverse, si dovrà ritrovare la coesione nel sentire comune di tutti i protagonisti nel loro senso di appartenenza alla Repubblica e agli ideali della Ue”, ha spiegato ancora il premier uscente.
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Tra le sfide che attendono il governo Draghi e quello che si formerà in seguito alle prossime elezioni politiche c’è sicuramente il raggiungimento degli obiettivi imposti dal Pnrr. “Le erogazioni dei finanziamenti del Pnrr, 191,5 miliardi, dipende dalla valutazione che la commissione fa del piano e della sua attuazione, dipende quindi dalla capacità di realizzare le politiche innovative nei tempi stabiliti come fatto finora: abbiamo conseguito tutti gli obiettivi delle prime due scadenze e siamo al lavoro per raggiungere il più alto numero possibile di obiettivi prima del cambio di governo“, ha spiegato ancora il premier.
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E ancora: “In questa fase del ciclo economico era giusto dare e non prendere: non abbiamo mai aumentato tasse, tranne quelle per gli extraprofitti nel settore energetico per chi ha fatto utili senza precedenti, un aumento che si è tradotto nella penalizzazione della maggior parte di cittadini e imprese. E’ giusto e essenziale che contribuiscano senza ritardare“.
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Infine, Draghi ha affrontato la questione guerra in Ucraina e rincari nelle forniture di gas proveniente dalla Russia. “La Russia non ha esitato a usare il gas come arma geopolitica contro l’Ucraina e suoi alleati europei. Con i nuovi “rigassificatori l’Italia sarà in grado di essere completamente indipendente dal gas russo dall’autunno 2024. E’ un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale“, ha concluso.
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