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“Se voteremo la fiducia? Ci sono i nove punti come ha già dichiarato il presidente Conte, attendiamo risposte. Non siamo pronti a nuove scissioni, ma si faccia un chiarimento interno prima“. Lo ha dichiarato Riccardo Ricciardi, vicepresidente del M5s, al termine della riunione congiunta dei parlamentari del Movimento alla quale ha partecipato da remoto anche Giuseppe Conte. Nel frattempo però sono fioccate le manifestazioni in tutta Italia per convincere Mario Draghi a non lasciare il Governo. Ampia la partecipazione di moltissimi partiti.
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Tra i primi a muoversi, ancora una volta, è stato Matteo Renzi. “La gente si preoccupa dell’inflazione, del costo dell’energia e dei costi dell’autunno. Basta con le chiacchiere e con le contorsioni del M5s – ha affermato il leader di Italia Viva –. Appello a Draghi: lasci stare le discussioni dei partiti e ci dica in parlamento le tre cose da fare prima delle elezioni nella primavera 2023. Prendere o lasciare, chi ci vuole stare ci sta, se non ci sono i voti andiamo alle elezioni“.
“Le dimissioni da Draghi dipendono da lui. Se Draghi fa Draghi senza mediare fra i partiti, l’Italia sarà forte. Se abbandona non ci sono alternative al voto. Noi stiamo facendo la massima pressione possibile per andare avanti con Draghi“, ha aggiunto Renzi, a margine di una conferenza stampa presso la sede della Stampa estera.
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Si è poi svolta a Roma a Piazza San Silvestro la manifestazione a sostegno di Mario Draghi lanciata con un appello sui social da uno studente della Luiss, Manfredi Mumolo, iscritto a Italia Viva. Circa 300 persone in piazza per chiedere a gran voce al presidente del Consiglio di andare avanti. Presenti anche i leader politici di Italia Viva, Azione e +Europa: Carlo Calenda, Maria Elena Boschi, Ettore Rosato e Benedetto Della Vedova.
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In piazza per la manifestazione tenutasi a Roma, invece, c’era anche Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei deputati e deputato di Italia Viva. “Quella di oggi è una piazza ottimista e realista. Non si discute di elezioni, ma di sostenere un presidente del Consiglio credibile con una maggioranza molto ampia che rappresenta destra e sinistra. Si chiede di tenere conto che l’Italia viene prima degli interessi di qualunque partito, in questo caso di Giuseppe Conte. Non mi trovo bene in maggioranza con il M5s, ma se Draghi riesce a coinvolgerli non saremo noi a fare la lista di chi deve uscire dal Governo“, ha spiegato.
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“La linea di Italia Viva è chiara: siamo per un Draghi bis, con o senza M5s. Gli stiamo chiedendo di restare, tante anche le iniziative della società civile come quella di oggi – ha invece affermato Maria Elena Boschi –. Non mi appassiona lo psicodramma interno al M5s tra chi va e chi resta, stanno bloccando il Paese. Credo che Draghi debba indicare dei punti chiari di programma e chiedere ai partiti chi ci sta. Non poniamo veti al M5s. Se Conte seguirà la linea di Di Battista e del Fatto Quotidiano andrà all’opposizione e se ne assumerà le responsabilità. Intanto nessuno dei suoi ministri si è dimesso, e questo non è segno di serietà. Per noi può restare questa maggioranza ma avanti anche senza M5s“.
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“In piazza ci sono cittadini normali, che si sono stancati di vedere un presidente del Consiglio invidiato da tutto il mondo messo in discussione da un gruppo di scappati di casa, mi riferisco al M5s, e di irresponsabili, mi riferisco alla Lega e a Forza Italia. Che parlano di elezioni e si oppongono ai termovalorizzatori. Mentre Draghi era in Algeria a prendere il gas che serve all’Italia, PD, M5s, Lega e FdI manifestavano insieme contro il rigassificatore di Piombino. Questa è la differenza tra una persona seria e dei cialtroni. Andiamo avanti con una persona seria. Io non ho mai creduto al campo largo, io credo al campo serio“. Così, invece, il leader di Azione Carlo Calenda, a margine della manifestazione pro Draghi organizzata a Roma.
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“L’Italia oggi grazie a Draghi in Europa può contribuire a prendere una posizione bilanciata e difendere l’Ucraina dall’aggressione di Putin. Non c’è nessuna paura del voto, se non si va adesso si va tra sei mesi – ha sottolineato Benedetto Della Vedova, sottosegretario al Ministero degli esteri di +Europa, nel corso della stessa manifestazione –. Rinunciare alla sua leadership adesso sarebbe incomprensibile all’estero e controproducente per l’Italia. Credo che sarà Draghi a dover scegliere a fronte di quel che c’è da fare nei prossimi mesi. I parlamentari devono parlare chiaro, mi auguro votino la fiducia“.
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Anche parte della destra italiana è scesa in piazza a Milano per sostenere il premier Mario Draghi e per manifestare affinché il Governo vada avanti. “Draghi ha svelato tutte le contraddizioni del populismo che viviamo in Italia da trent’anni a questa parte. È stato inaugurato da Berlusconi, e noi purtroppo continuiamo a vivere in questa palude“, commenta Vittorio Tozzini, coordinatore regionale della Buona Destra in Lombardia. Ma dove si colloca questo schieramento politico? “Noi non partecipiamo al tavolo del centrodestra unito. Questo centrodestra, che loro chiamano ‘unito’, è un feticcio, un’anomalia che esiste solo in Italia. Nel resto d’Europa i liberali non sono mai con i sovranisti“, aggiunge.
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