Draghi, il G20 straordinario sulla
crisi in Afghanistan si farà

Il Premier Mario Draghi, nel corso del dibattito generale della 76esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è intervenuto su varie tematiche, dal Covid ai cambiamenti climatici, fino alla crisi in Afghanistan. Nelle sue parole la conferma che il G20 straordinario sulla crisi afghana ci sarà.

L’Italia si è immediatamente attivata per favorire il più ampio coordinamento fra i principali attori globali e regionali” ha detto Draghi a proposito dell’Afghanistan. “Come Presidenza di turno, abbiamo messo a disposizione la piattaforma del G20, per sua natura ampia e inclusiva. Abbiamo promosso una riunione dei Ministri degli Esteri, in preparazione del vertice straordinario che si concentrerà sui temi dell’aiuto umanitario, della sicurezza e dei diritti umani“.

Il Presidente del Consiglio ha dichirato, durante il suo intervento, che secondo il World Food Programme in Afghanistan una persona su tre è esposta a insicurezza alimentare. “L’Italia ha fiducia nelle capacità del sistema delle Nazioni Unite di coordinare la risposta umanitaria internazionale, mobilitando risorse e assicurando un intervento rapido e coerente“.

Draghi: “In Afghanistan assistiamo allo smantellamento di 20 anni di progressi”

Draghi ha poi ringraziato António Guterres, Segretario Generale dell’Onu, per aver organizzato lo scorso 13 settembre la “pledging conference” di Ginevra. Qui i Paesi si sono impegnati a stanziare circa 1,2 miliardi di dollari in aiuti umanitari per l’Afghanistan. “Il Vertice straordinario del G20 dovrà dare massimo sostegno a questi obiettivi. Occorre poi assicurare un accesso pieno, sicuro, senza ostacoli e senza condizioni alle organizzazioni internazionali e agli operatori umanitari impegnati nell’assistenza“.

In Afghanistan stiamo assistendo allo smantellamento dei progressi degli ultimi 20 anni” ha detto Draghi. Questo, relativamente alla “difesa delle libertà fondamentali, soprattutto per le donne“. E ha continuato, spiegando che la comunità internazionale deve presentarsi “coesa” nell’esigere che tutti i cittadini afghani possano “vivere in dignità, pace e sicurezza“. “Deve essere assicurata la tutela delle categorie vulnerabili e le donne devono mantenere i diritti fondamentali, primo tra tutti quello all’istruzione“.

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