“Rivolgo un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica. Conto quindi di conferire al più presto un incarico per formare un governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato“. Queste le parole con cui Sergio Mattarella aveva anticipato ciò che la giornata di mercoledì ha reso ufficiale. A Mario Draghi è stato conferito l’incarico di formare un nuovo esecutivo. E anche il centrodestra, compatto nel “no” a un Conte-ter, ora tentenna.
Salvini aggiusta il tiro: “Ci vogliono ascoltare, e ci saremo”
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Dopo i toni molto severi ribaditi anche in mattinata, infatti, lo stesso Matteo Salvini appare molto più possibilista dopo il vertice del centrodestra. “Continuiamo a dire che la via maestra sono le elezioni. Ovviamente siamo persone educate, e sappiamo che il Paese ha bisogno di risposte immediate. Quindi ci incontreremo con Draghi per ascoltare, capire e valutare – spiega il segretario della Lega –. A differenza della sinistra, non abbiamo pregiudizi sugli schieramenti. C’è una persona che ha lavorato bene in Europa, e ci vuole ascoltare. Quindi noi ci saremo“.
Addirittura dal Carroccio c’è già un’idea chiara dei temi da affrontare con il Premier incaricato. “Le priorità che porteremo sul tavolo di Mario Draghi sono il taglio delle tasse, della burocrazia, l’apertura di tutti i cantieri bloccati dal governo uscente, un piano sanitario degno di questo nome e una riforma della giustizia che è una priorità di questo Paese. Gli italiani hanno fame di salute, lavoro, scuola e meno tasse. L’obiettivo è di andare compatti come centrodestra, ed io lavoro per far sì che sia così“, aggiunge Salvini.
Forza Italia plaude alla scelta di Draghi: “Figura di alto profilo”
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Ancora più possibilista il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani: “C’è soddisfazione, perché la sinistra si è resa conto di non poter offrire un governo adeguato al Paese. È stato conferito l’incarico a Draghi, che è una persona di alto profilo. Quindi, durante l’incontro che avremo, vedremo le proposte, le idee e i progetti. Poi faremo le nostre valutazioni“, sono state le sue parole al termine del vertice di centrodestra.
Al netto del nome di Draghi, da Forza Italia arriva comunque un appello. Che ricalca molto da vicino quanto detto in settimana da Sergio Mattarella. “Fermo restando che, per quanto ci riguarda, gli italiani hanno bisogno di vedere affrontate due emergenze: quella economica e quella sanitaria. Quindi bisogna presentare un pacchetto credibile“, ha infatti concluso Tajani.
Il sì degli ex forzisti: “Ora valutare insieme proposte Draghi”
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Fuoriuscito da Forza Italia è invece Paolo Romani, dal 2019 esponente di Cambiamo!, il partito fondato da Giovanni Toti. “Abbiamo rivendicato il fallimento del Conte Ter, avvenuto anche grazie all’unità del centrodestra. Ci riuniremo a breve, nelle prossime ore, per definire i contenuti che saranno oggetto delle consultazioni con il presidente incaricato Draghi“, sono state le sue parole in merito alla crisi di Governo.
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Si è mostrato molto interessato alle proposte del premier incaricato anche Maurizio Lupi, deputato di Noi con l’Italia. Queste le sue parole, uscendo dalla Camera: “Il presidente della Repubblica ha fatto una proposta autorevole. Dobbiamo ascoltarlo e valutare tutti insieme le proposte che Draghi farà. Vogliamo tenere viva l’unità della coalizione. Dopo gli incontri con il presidente incaricato, valuteremo. Nella coalizione ci sono sensibilità diverse, ma abbiamo dimostrato unità. Il Presidente della Repubblica ha scelto una strada di appello a tutte le forze politiche. Alle consultazioni penso che andremo insieme, ma deciderà Draghi il metodo e la forma dei lavori“.