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Il Governo interviene sul delicato nodo del caro bollette. E tramite il presidente del Consiglio, Mario Draghi, promette un pronto intervento. “Le cifre già stanziate negli ultimi trimestri sono imponenti. Sono 9 miliardi e mezzo di euro, ma non sono sufficienti“, ha ammesso il Premier in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.
“Credo di poter dire che questo intervento sarà presentato la prossima settimana. Si tratta di sostegni per contenere l’emergenza, poi interventi sull’offerta dell’energia con il potenziamento della produzione. E poi una parte che chiamiamo di fornitura a prezzo calmierato e certo“, ha aggiunto il premier Mario Draghi da Palazzo Chigi.
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Diverso, invece, il tema riguardante una sua eventuale futura ricandidatura. “Lo escludo. Ho visto che tanti politici mi candidano a tanti posti in giro per il mondo, mostrando grande sollecitudine. Ma vorrei rassicurarli sul fatto che, se decidessi di lavorare, un lavoro lo trovo da solo…“. Così il premier Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, escludendo di essere interessato a diventare federatore di un centro politico. “Un rimpasto? La squadra di governo è efficiente e va avanti“, ha concluso.
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Oltre a Mario Draghi, però, da Palazzo Chigi ha preso la parola anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia. “La riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm era ineludibile – ha affermato –. Lo era per la scadenza a luglio del Consiglio ora in carica, ma anche per accompagnare la magistratura in un percorso di recupero della piena fiducia e credibilità“.
Cartabia, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi al fianco di Mario Draghi, si è soffermata anche su un altro punto. “Sull’obiettivo della riforma di arginare casi come quello di Palamara – ha aggiunto – c’è unanimità di vedute in Parlamento. C’è stata condivisione assoluta anche sui nodi sui quali intervenire. Come le porte girevoli, cioè il passaggio del magistrato a cariche politiche. Quello su cui permangono differenze è sulla gradazione delle misure“.
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Un altro nodo del Governo Draghi è stato invece inquadrato dal ministro Daniele Franco. “Oggi abbiamo illustrato al Consiglio dei ministri il Dpcm che, a firma del presidente del Consiglio e dei ministri dell’Economia e dello Sviluppo, dovrebbe avviare il processo di ricerca di un partner per Ita. Seguiremo le usuali procedure, offerta pubblica o vendita diretta“, ha dichiarato il ministro dell’economia.
“Non abbiamo un programma in cui predeterminiamo i tempi. Una cosa che il Dpcm fissa è la questione delle quote. Prevediamo che in una prima fase il Mef mantenga una quota minoritaria e non di controllo di Ita, che potrà in una fase successiva essere venduta. Nella fase iniziale il governo Draghi sarà presente“, ha concluso Franco.
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