Giornata importante in vista del nuovo dpcm che il governo si appresta ad adottare. Prima una nuova riunione tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capi delegazione delle forze di maggioranza. Presenti anche il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. Subito dopo la riunione, ci sarà un nuovo confronto con le Regioni. E nel pomeriggio è previsto un nuovo incontro con il Comitato tecnico scientifico. Probabile poi un Consiglio dei ministri giovedì per nuovo decreto ristori da collegare alle chiusure che saranno previste con il nuovo dpcm anti Covid.
Limitazioni serali negli spostamenti a livello nazionale, didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, chiusura dei centri commerciali nel weekend e divisioni del Paese in tre aree, in base agli scenari di rischio che tengono conto delle valutazioni di Iss e Consiglio superiore di sanità. Prevista anche “la riduzione al 50% del limite di capienza dei mezzi pubblici locali”. E dopo la chiusura sale bingo e delle sale scommesse introdotta con il Dpcm dello scorso 24 ottobre, “chiudiamo anche i corner per le scommesse e giochi ovunque siano”.
Queste alcune delle misure previste nel prossimo dpcm per contrastare il Covid, che dovrebbe entrare in vigore domani. Il Paese “verrà suddiviso in tre aree in base agli scenari di rischio che tengono conto delle valutazioni di Iss e Consiglio superiore di sanità, basate su 21 parametri (tra i quali il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità). Si tratta di un sistema, quindi, molto articolato”, ha detto ieri Conte nell’illustrare le prossime misure alla Camera, citando i 21 parametri individuati dall’Iss con Ministero della Salute e condiviso con la Conferenza delle regioni.
“Il Dpcm dovrebbe essere approvato in giornata, alla peggio qualche ora in più non cambierà nulla. Bisogna dare un senso di unità del nostro paese per affrontare una malattia che porta anche instabilità sociale”. Lo ha detto Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme su Rai Radio1 a Radio anch’io a proposito delle misure per fronteggiare la pandemia.
“C’è già la richiesta di far sì che entrino immediatamente in servizio gli specializzandi degli ultimi due anni. È una seconda ondata che ha una capacità di contagio molto elevata, adesso abbiamo in dotazione macchinari e mascherine. Abbiamo adottato meccanismi di verifica e controllo che ci permettono di tenere sotto controllo la situazione”, osserva. Poi, circa il dialogo con l’opposizione nota: “Proviamo a seguire le parole del presidente Mattarella creando dialogo, ieri è stata una giornata importante in questo senso. Abbiamo accolto alcuni punti presentati dal centro destra”. Quanto alle Regioni: “C’è un dialogo continuo, ogni giorno, con i presidenti delle Regioni per comprendere lo stato attuale momento per momento. Il governo dividerà il paese in 3 aree. Lo si farà attraverso dati scientifici. In giornata individueremo le diverse zone”, spiega.
Il nuovo dpcm arriverà “entro stasera, nelle prossime ore. È abbastanza complicato, cercare di fare una misura sartoriale basata su zone è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è quello di non paralizzare il Paese, voglio che sia chiaro. Non sarà un lockdown rigido, sarà simile al modello tedesco, un lockdown light“. Così Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute. “Quello che è davvero rilevante di questo dpcm è che vorremmo lasciarci alle spalle questa discussione su chiudere non chiudere. È bene che d’ora in poi”, ha aggiunto, “i cittadini sappiamo che se ci sono alcuni criteri e che se alcuni livelli verranno superati, allora si prenderanno provvedimenti”.
Inoltre, “non credo nelle segregazioni, da noi non è praticabile. Io credo che vadano fortemente responsabilizzate le persone over 60. Credo che le persone vadano educate, allertate e rese consapevoli. I figli farebbero bene a ricordarsi che i nonni sono a rischio e non possono fare da babysitter ai nipoti”, ha sottolineato il sottosegretario alla Salute.
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