Rifiutare il sistema delle tre aree previste dal Dpcm del 3 novembre “significa portare il Paese a sbattere contro un nuovo lockdown generalizzato“. È questo il pensiero del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha voluto rispondere alle polemiche seguite all’ufficializzazione delle nuove misure in vigore da venerdì. Contestata, in particolare, la divisione in area gialla, arancione e rossa dei territori regionali a seconda di 21 parametri stabiliti assieme alle autorità sanitarie nazionali e al comitato tecnico scientifico.
“I cittadini della Lombardia, del Piemonte, della Valle d’Aosta, della Calabria non ne trarrebbero nessun beneficio – ha aggiunto Conte, parlando dell’estrema ipotesi di un lockdown unico per tutti -. Senza contare l’ingiustizia di imporre lo stesso regime di misure che stiamo applicando alle Regioni rosse anche a cittadini che vivono in territori in condizioni meno critiche“.
“Chi ci accusa di agire sulla base di discriminazioni politiche è in malafede – ha poi affermato il presidente del Consiglio -. Non c’è nessuna volontà di penalizzare alcune aree a discapito di altre. Non c’è alcun margine di discrezionalità politica nell’ordinanza del ministro Speranza. Le Regioni sono parte integrante di questo meccanismo”.
Il premier ha poi confermato che la suddivisione è stata fatta ben sapendo che in Italia “non ci sono Regioni verdi. Questo significa che difficilmente potremo trasportare i malati da una regione all’altra se la curva continuerà a salire in modo esponenziale”.
Durante l’intervista, Conte ha risposto a una domanda sul sospetto che le Regioni possano in qualche modo falsare i dati, o trasmetterli solo parzialmente, al fine di godere di restrizioni più leggere. “Non oso neppure pensarlo – ha detto -. Significherebbe mettere scientemente a rischio la vita dei propri concittadini”.
“Ho voluto che nel Decreto ristori bis fosse inserita una norma che contribuirà a rendere ancora più chiaro e trasparente il meccanismo di monitoraggio – ha poi aggiunto il premier -. In modo che la comunità scientifica e tutti i cittadini possano accedere a queste informazioni”.
Il cosiddetto Dl ristori bis prevede, secondo quanto annunciato da Conte, altri passi da parte del Governo in direzione delle Regioni. “Abbiamo inserito un fondo per erogare nuove risorse – ha specificato – da destinare a Regioni che dovessero peggiorare il proprio livello di rischio“.
Il primo ministro ha poi espresso un pensiero sulla didattica a distanza (“Una scelta molto dolorosa, limiteremo questa misura allo stretto necessario”) e ha concluso parlando del primo vertice con i leader della maggioranza per il patto di legislatura: “Un confronto molto costruttivo che è servito a ribadire la comune volontà di aggiornare il programma di governo. La coesione è la premessa necessaria”.
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