Le prossime 48 ore potrebbero essere decisive per capire se, tramite il dpcm di dicembre, il prossimo Natale vedrà qualche allentamento nelle misure di contenimento. L’appuntamento più atteso di giornata è la nuova riunione tra governo e Regioni, prevista per le 16 di questo pomeriggio. Domani, venerdì 20 novembre, sarà il giorno del nuovo report dell’Iss sui livelli di rischio delle varie regioni. Un report che potrebbe portare a nuove zone rosse, ma sul quale sperano anche diversi presidenti di Regione, che puntano almeno a qualche riapertura provinciale. Si marcia quindi a tappe forzate in vista del 3 dicembre, giorno della scadenza del dpcm. Dopo questa data dovrebbe arrivare un altro provvedimento del presidente del Consiglio, che segnerà inevitabilmente il periodo delle festività natalizie.
Dpcm di Natale: cosa potrebbe cambiare dopo il 3 dicembre?
Puglia, Basilicata e Liguria, da arancioni a rosse, e Veneto, da gialla ad arancione, sono le regioni che rischiano nuove restrizioni a partire dal 20 novembre. Ma la partita del governo si sposta in realtà alla data di scadenza del dpcm vigente, quando ormai saremo alle porte del Natale. Sono almeno due le ipotesi messe in cantiere per il 3 dicembre. La prima, la più semplice, prevederebbe una proroga delle misure attuali per altri 15 giorni, in modo da flettere ulteriormente la curva epidemiologica in vista della settimana natalizia. È però difficile che i territori accetteranno le restrizioni attuali per altre due settimane. Lombardia e Piemonte hanno già anticipato l’intenzione di uscire dalla zona rossa il 27 novembre, invocando la possibilità di “liberare” alcune province.
Inoltre, lo stesso coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, ha dichiarato che i settori del commercio e della ristorazione “il 4 dicembre potranno tornare a una seminormalità”. Allora appare più facilmente percorribile la seconda ipotesi: ovvero prendere atto che la maggior parte delle regioni potrebbe trovarsi in fascia gialla o arancione e consentire un rilassamento delle restrizioni per negozi, bar e ristoranti. Dopo aver garantito delle entrate economiche in uno dei periodi più redditizi dell’anno, si potrebbero reintrodurre nuove chiusure un attimo prima delle feste, tra il 21 e il 22 dicembre.
Deroghe per negozi, bar e ristoranti. Coprifuoco posticipato
Nonostante il ministero della Salute continui a ritenere precoce ogni discussione sul Natale e lo shopping correlato alla festività, le regole per negozi, bar e ristoranti sono al centro della trattativa tra governo e Regioni. Se i dati della curva epidemiologica saranno positivi, è probabile che dal 4 dicembre subentreranno alcune deroghe per le attività rivolte al pubblico. Anche se formalmente ancora in zona rossa, per esempio, alcune tipologie di negozi potrebbero riaprire ai clienti. I presidenti di Regione vorrebbero la riapertura dei centri commerciali nel fine settimana e il ritorno al servizio al tavolo, la sera, per bar e ristoranti delle zone gialle.
Per far ciò, sono tornate in auge le discussioni relative al limite di commensali, quattro o sei per tavolo. C’è chi preme affinché anche nelle zone arancioni si possa, in una fascia oraria ridotta, tornare ad accogliere i clienti all’interno dei propri locali. I negozi potrebbero estendere l’orario di apertura per avere un afflusso di clienti più scaglionato nel tempo. Per pranzi e cena a casa, invece, il governo è orientato a fornire ai cittadini più una lista di raccomandazioni che di divieti, con un occhio di riguardo verso gli anziani. Le nuove regole potrebbero riguardare anche il coprifuoco che dovrebbe slittare di una o due ore.