Sul decreto per il rafforzamento delle Pubbliche amministrazioni, che ha visto il governo incassare la fiducia con 203 voti a favore, 134 contrari e 3 astenuti, è intervenuta la segretaria del Pd, Elly Schlein. Lasciando la Camera a seguito delle votazioni, Schlein ha dichiarato: “Io penso che non si debba inasprire le conflittualità tra ministeri e la Magistratura. Sarebbe il caso di occuparsi di attuare i progetti del Pnrr perché il Governo è in grave ritardo. Sono 8 mesi che parlano di modifiche che nessuno, però, ha mai visto nel dettaglio, e quello che circola ci preoccupa perché vogliono togliere i soldi per scuole, nidi e donne“. Schlein ha aggiunto: “La speranza è di riuscire a coordinarci con le altre opposizioni. Lavoriamo per contrastare il governo sull’aumento della precarietà, sulla ricattabilità per i lavoratori e sull’estensione dei voucher a continuato rispondendo alla domanda sul decreto lavoro. La battaglia che stiamo facendo sul salario minimo è uno di quei terreni su cui stiamo lavorando con le altre opposizioni. Noi come Pd abbiamo tutta un’altra idea e spingiamo anche per un taglio del cuneo fiscale strutturale“.
Le dichiarazioni di Ricciardi
Ad intervenire è stato anche Toni Ricciardi, deputato Pd, fuori Montecitorio: “È allucinante che il governo stia togliendo qualsiasi forma di controllo solo perché non sa gestire una macchina operativa come quella del Pnrr. Mi sembra che si stia facendo una scelta per avvantaggiare i soliti noti. Io non sostituisco nessuno, e non credo che venga penalizzato nessuno, tantomeno Piero De Luca che ha continuato rispondendo alla domanda inerente ai cambiamenti all’interno del Pd. Io non ho votato la Schlein e la questione è che il congresso è passato, e credo convintamente che ci sia ancora un orizzonte per questo partito”.
Le dichiarazioni di Ciriani
Sulla medesima questione, è intervenuto anche il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Entrando a Montecitorio, Ciriani ha dichiarato: “La norma che approviamo è in gran parte è una proroga di una che già esisteva sia ai tempi del governo Conte, sia a quello del governo Draghi. Non capisco lo scandalo. Riguardo la Corte dei conti non è in atto alcuno scontro con lei, ma c’è la necessità di far avviare i lavori perché c’è un problema di troppi controlli che rendono impossibile l’inizio degli stessi. Credo che ce ne sia a sufficienza per garantire la legalità“.