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Nel corso delle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue, il premier Mario Draghi ha parlato dell’importanza di rafforzare la politica di sicurezza e di difesa dell’Ue. “Prima ancora di avere un esercito comune, per l’Unione europea è necessario sviluppare capacità adeguate per essere un fornitore di sicurezza credibile. Ciò può avvenire soltanto se rafforziamo la nostra industria della difesa e la rendiamo più competitiva e integrata a livello europeo. Abbiamo tutti da guadagnare da un miglior coordinamento anche nell’ambito della difesa“, ha dichiarato il premier.
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Draghi ha poi sottolineato che il Consiglio Ue “si confronterà ancora sull’aumento dei prezzi dell’energia, ancora molto alti rispetto ai livelli storici“. Un anno fa i costi erano cinque volte meno alti. Draghi ha ricordato il pacchetto di misure varato dall’ultimo Cdm per famiglie e imprese, si è detto “consapevole” della necessità di altri interventi e di una “risposta europea“.
Per Draghi “serve una gestione comune del mercato dell’energia. Serve un approccio condiviso sugli stoccaggi per rafforzare il potere contrattuale verso i fornitori, – ha aggiunto – la creazione di un tetto Ue al prezzo del gas è al centro di un confronto con la presidente della Commissione Vogliamo spezzare il legame tra prezzo del gas e ed elettricità, che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha nulla a che vedere con quello del gas“.
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Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato l’importanza di mantenere degli “spazi di dialogo con” la Cina, che “ricopre un ruolo di grande influenza nelle dinamiche geopolitiche“. “Dobbiamo ribadire l’aspettativa che Pechino si astenga da un supporto a Mosca e sostenga lo sforzo di pace“. Il premier ha sottolineato che questo messaggio è emerso anche “durante il lungo confronto telefonico tra il presidente Biden e Xi Jinping e negli sforzi diplomatici che lo hanno preceduto“.
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“Le speranze in una forte ripresa si affievoliscono“, a fronte di questo “occorre una risposta Ue“, sia sul piano “economico“, sia su quello dell'”energia“, ha affermato Draghi nella replica alla Camera. “Un ripensamento del Pnrr? – ha aggiunto -. No, non occorre nelle sue scadenze e nei suoi obiettivi. Il piano è cruciale per aumentare la crescita permanentemente“. “Ci sono alcuni aspetti del Pnrr che vanno affrontati” come “l’aumento costi” e dei “prezzi delle materie prime. È in corso” su questo una “discussione in commissione Ue“.
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