Di Maio: “L’Italia riapre, ma ci aspettiamo reciprocità”

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Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parla della Fase 3 italiana durante una conferenza stampa congiunta alla Farnesina con l’omologo francese Jean-Yves Le Drian. “I tempi con cui siamo entrati in questa pandemia sono stati diversi. L’Italia riparte soprattutto nella mobilità tra regioni che era fondamentale per poter ospitare persone che arrivano da altri paesi europei e miriamo al fatto che il 15 giugno ci sia reciprocità e cioè che altri Paesi europei consentano ai cittadini italiani di poter andare li e ai cittadini europei che vengono qui di poter tornare senza la quarantena. Ringrazio la Francia”, dice Di Maio, “perché le frontiere sono state sempre aperte. Abbiamo sempre favorito la mobilità tra lavoratori a livello transfrontaliero però ci sono alcuni paesi che dicono non apriranno all’Italia e questo è sbagliato. Abbiamo già convenuto sul fatto che i corridoi turistici siano discriminazione, non ne dobbiamo creare neanche in maniera fittizia con i travel advice”.

Di Maio assicura: “Lo stop Vienna non è definitivo, confronteremo i dati”

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“Ho sentito il ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallenberg e ho registrato la disponibilità a far confrontare i nostri ministeri della Salute sui dati epidemiologici. Mi ha chiamato per dirmi che la decisione non è definitiva”. Così ha dichiarato Luigi Di Maio rispondendo ad una domanda sulla decisione austriaca di non aprire per il momento le frontiere all’Italia. “Lavoreremo affinché il 15 giugno tutte le contraddizioni si risolvano”.

“Insieme alla Francia possiamo portare a casa il Recovery Fund”

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Sul Recovery Fund “adesso è il tempo di portare a casa il risultato, di giocare il secondo tempo e farlo uniti. Quando Italia e Francia sono uniti ai tavoli europei e nei dossier internazionali i risultati arrivano e tra questi risultati c’è sicuramente il Recovery Fund”, dice Luigi Di Maio.

Libia, Di Maio: “Violazioni a embargo armi devono cessare”

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“L’intensificazione delle ostilità prefigura l’aggravarsi di una crisi di portata regionale o addirittura internazionale che ci preoccupa”, ha denunciato Di Maio parlando della Libia. “Il massiccio afflusso di armi dall’estero in violazione dell’embargo delle Nazioni unite”, ha intimato, “deve cessare, così come deve cessare ogni forma d’interferenza”. Da questo punto di vista, secondo Di Maio, “l’operazione Irini sarà fondamentale e ci auguriamo dunque che riceva contributi adeguati in termini di risorse aeree e navali e che le capacità satellitari siano rapidamente attivate per garantire una neutralità del mandato che come Italia consideriamo elemento imprescindibile”.

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