È ufficiale: Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri, ha detto addio al Movimento 5 Stelle (M5S), il partito di cui in passato è stato capo politico. Una scelta “sofferta“, presa per porre fine alle “ambiguità” e dare vita a una nuovo gruppo, chiamato “Insieme per il futuro“, nel quale non ci sarà spazio “per odio, populismi, sovranismi, personalismi, superficialità“. Di Maio ha annunciato la propria decisione dopo che Mario Draghi, il presidente del Consiglio, ha ottenuto il via libera dalla maggioranza del Senato (219 voti a favore) per proseguire nell’azione di sostegno all’Ucraina.
Di Maio non sarà solo nel suo nuovo cammino. Secondo le prime indiscrezioni, sono oltre 60 i parlamentari che hanno deciso di lasciare il M5s per essere coinvolti nel progetto del ministro degli Esteri. Tra di loro dovrebbero esserci anche i deputati Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Vincenzo Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana e Filippo Gallinella. Tra i senatori, invece, dovrebbero entrare a far parte di “Insieme per il futuro” Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Antonella Campagna, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Simona Nocerino, Leonardo Donno e Sergio Vaccaro.
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“Quando si ricevono gli endorsement dagli aggressori dell’ucraina non si risponde con il silenzio e l’indifferenza ma con l’indignazione, perché non possiamo stare dalla parte sbagliata della Storia. Dobbiamo stare con il mondo libero“, ha dichiarato Di Maio nel corso della conferenza stampa in cui ha comunicato la sua decisione. “Quella di oggi è una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare. Oggi, io e tanti altri colleghi, lasciamo il M5s. Lasciamo quella che da domani non sarà più la prima forza politica in Parlamento“, ha continuato.
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Parlando di “Insieme per il futuro”, Di Maio ha dichiarato che “nessuno ha intenzione di creare una forza politica personale, ci mettiamo in cammino, partendo dagli amministratori locali. Dovrà essere un’onda con al centro le esigenze territoriali“.
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“La prima forza politica in Parlamento ha messo in discussione il lavoro del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri solo per riuscire a recuperare qualche punto percentuale, senza peraltro riuscirci“, ha dichiarato Di Maio durante la conferenza stampa al all’hotel Bernini Bristol di Roma. “Abbiamo scelto di fare un’operazione verità, partendo proprio dall’ambiguità in politica estera del M5S. In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa“, ha continuato.
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“In Parlamento c’è stato un voto che delinea la posizione dell’Italia e che ribadisce l’appartenenza all’area euro-atlantica e non poteva essere altrimenti perché non è il momento per le ambiguità“, ha dichiarato Di Maio. “Di fronte alle atrocità che sta commettendo Putin non potevamo mostrare incertezze, dovevamo necessariamente scegliere da che parte stare nella storia. Nei giorni scorsi si è acceso un dibattito proprio sul voto di questa mozione. Un dibattito nato dall’esigenza di fare chiarezza su alcune dichiarazioni di dirigenti M5s. Putin ancora in questi minuti sta continuando a bombardare. Non possiamo permetterci ambiguità“.
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