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Alessandro Di Battista torna sulla sua decisione di abbandonare il Movimento 5 Stelle dopo il sì al governo Draghi. E, a bocce più ferme, spiega perché l’esito del voto su Rousseau l’abbia indotto a tali drastiche conseguenze. “È finita una bellissima storia d’amore. Sono molto tranquillo e sono convinto delle mie idee. Sono felice di aver preso una decisione difficile, ma in linea con quello che sono io. Ora non ho alcun futuro politico, sto scrivendo libri. Si possono portare avanti le battaglie al di fuori del Parlamento, come ho fatto in questi anni“. Così l’ex deputato pentastellato rispondendo sul suo prossimo futuro.
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“Chi ha votato no, non è patrimonio mio. Sono iscritti al Movimento e persone con raziocinio“. Così l’ormai ex esponente del M5S parlando delle tante persone che come lui hanno votato no nel corso delle ultime votazioni su Rousseau. “Mi fa piacere che Casaleggio continui a dire che c’è bisogno di me all’interno del gruppo. Come mi stanno facendo piacere i tanti attestati di stima che stanno arrivando. Io ho le mie convinzioni, le mie idee, ho il rispetto per le idee differenti. Però non posso fare altro che farmi da parte“, prosegue Di Battista.
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Quindi un’ulteriore spiegazione dei motivi per cui la sua posizione su Draghi fosse così granitica. “Avete visto ieri, io ho determinate idee. Per quanto mi riguarda, la pandemia ha acutizzato quel che è successo negli ultimi trent’anni. Cioè l’indebolimento della classe media. La maggior parte dei partiti che a breve governeranno non sono stati i rappresentanti di questa porzione della popolazione, ma di gruppi di poteri finanziari – spiega Di Battista –. Io credo nelle piccole e medie imprese e non potevo, per questo, farmi da parte e augurare un in bocca a lupo ai miei ex colleghi“.
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I rapporti con i vecchi compagni di tante battaglie restano però solidi. “L’essenziale è non essere orfani delle proprie idee. Ho sentito Luigi [Di Maio, ndr]. I rapporti sono sereni“. E Di Battista non esclude nulla sulla sua posizione rispetto al prossimo esecutivo. Ma in una posizione esterna rispetto al M5S. “Nell’eventualità il Governo Draghi dovesse fare delle cose buone, io le sosterrò. A me interessa il benessere dei cittadini, in particolare della classe media. Io sostengo tutto quello che è piccolo, sembra quasi un sacrilegio criticare il presidente Draghi“, le sue parole.
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