L’atteso Dpcm di ottobre dovrà essere redatto entro il giorno 15, con le nuove regole anti contagio da Coronavirus ormai scadute. Nel frattempo si è riunito il Consiglio dei Ministri, che ha approvato il decreto legge che delinea i provvedimenti che saranno concretizzati entro la prossima settimana. E tra gli altri spiccano la proroga dello stato di emergenza e l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Che diventa subito effettivo.
Cosa stabilisce il decreto legge
Era molto atteso il voto alla Camera sulla risoluzione presentata martedì da Roberto Speranza, ministro della Salute. E dopo gli iniziali problemi dovuti alla mancanza del numero legale, stavolta il voto è stato favorevole con 253 sì e 3 no. L’opposizione non ha votato. Era la terza volta che la Camera si esprimeva a proposito della proroga dello stato di emergenza (spostato al 31 gennaio 2021) e delle nuove misure contenute nel Dpcm. Nel frattempo, però, arriva il decreto legge.
Oltre allo stato di emergenza, il nuovo dispositivo mette nero su bianco l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Un obbligo che scatta nel momento in cui ci si trova in prossimità di persone con cui non si convive. Il mancato rispetto di tale normativa, secondo quanto previsto dal decreto legge, fa scattare una multa compresa tra i 400 e i 1000 euro. Esclusi dall’obbligo i bambini di massimo sei anni e chi sta svolgendo un’attività sportiva o motoria.
Il termine massimo prima del nuovo Dpcm
Resta ferma la possibilità, concessa per decreto legge alle singole Regioni, di disporre provvedimenti ancora più restrittivi. Tassativamente vietato è invece istituire regole più morbide rispetto a quelle valide a livello nazionale. Anche Gran Bretagna, Olanda e Belgio si aggiungono ai Paesi arrivando dai quali è obbligatorio effettuare il tampone. Gli altri erano Croazia, Grecia, Malta, Spagna e sette regioni della Francia.
Nel frattempo il decreto legge ribadisce che il precedente Dpcm ha validità entro il 15 ottobre e dovrà essere sostituito da un nuovo decreto non oltre quella data. Le misure precedentemente varate dal premier Giuseppe Conte scadranno infatti in maniera definitiva, dando al Presidente del Consiglio un limite massimo entro cui emanare quelle nuove.