Nel mese di aprile tutta Italia resterà in zona arancione o rossa. Non ci sarà alcuna fascia gialla né tanto meno bianca. Ancora limitazioni agli spostamenti: bar e ristoranti chiusi, se non per asporto e consegne a domicilio, e nessun automatismo nel passaggio da una zona all’altra. Prevale quindi la linea della prudenza, chiesta dal ministro Speranza e l’Italia, con l’imminente decreto Covid resterà così chiusa fino al 30 aprile. Il governo, infatti, teme una risalita dei contagi di Coronavirus: la situazione epidemiologica funestata dalla diffusione delle varianti, preoccupa il presidente del Consiglio, Mario Draghi che ai suoi, in queste ore, sta continuando a ripetere che è “inutile illudere gli italiani con questi numeri”. Oggi è prevista la Cabina di regia e poi il Consiglio dei ministri, fissato per le ore 17.30.
Dal 7 al 30 aprile 2021 tutte le regioni saranno arancioni o rosse. Possibili allentamenti solo se la situazione epidemiologica dovesse migliorare. Non ci sarà alcun automatismo, come richiesto dalla Lega e da Forza Italia che, invece, spingono sulla riapertura di ristoranti, cinema, teatri e sale concerto. Palazzo Chigi, per tentare una mediazione, potrebbe proporre un “riferimento concettuale”, ovvero un sistema che dica, senza imporre passaggi automatici da una zona all’altra, che “se la curva dovesse scendere, le misure verrebbero alleggerite”. Insomma, si apre uno spiraglio per i ristoratori nel caso di miglioramento della situazione. In altre parole, riaperture in sicurezza. Ma come e quando ancora non si sa.
Nel decreto Covid il coprifuoco è confermato dalle 22 alle 5. Vietati gli spostamenti se non per motivi di salute, lavoro e necessità o per andare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Nelle seconde case, invece, ci si potrà recare con il proprio nucleo familiare convivente, anche fuori regione e in zona rossa e sempre con un contratto sottoscritto prima del 14 gennaio 2021. In zona arancione non sarà possibile andare fuori comune ma sarà permesso spostarsi una volta al giorno, sempre nel massimo di due persone, verso un’abitazione privata per andare a trovare amici e parenti. Deroga che non sarà concessa nella zona rossa a partire dal 7 aprile. Nei giorni di Pasqua, invece, è consentito andare a trovare amici e parenti sempre con il limite di una sola volta al giorno e nel numero di due persone.
Il governo è pronto a riaprire le scuole fino alla prima media dopo Pasqua anche in zona rossa mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori ma al 50 per cento. Il governo, adesso, potrebbe inserire nel decreto una norma che vieterebbe ai presidenti di Regione di chiudere le scuole fino alla prima media. Sarebbe la prima volta. Segno che l’esecutivo non ha gradito le decisioni, diverse da regione a regione, dei vari presidenti. Come è successo, ad esempio, in Campania con De Luca.
Infine, sempre oggi, il governo discuterà dell’obbligo per il personale sanitario di sottoporsi ai vaccini. Riguarderà circa 35mila persone solo nel settore pubblico. Un decreto che riguarderà anche i lavoratori del privato e gli operatori delle Rsa dove il 30-40% non avrebbe aderito alla vaccinazione oltre agli impiegati degli studi medici. Ma cosa rischiano i sanitari no-vax? Si sta studiando la sospensione dal lavoro senza stipendio, con successivo reintegro nel caso di vaccinazione, o lo spostamento ad altre mansioni. Dovrebbe arrivare anche lo scudo penale per i vaccinatori così da evitare ulteriori rallentamenti della campagna vaccinale.
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