Il Decreto Aiuti Bis è ormai quasi definitivo e a breve approderà in Consiglio dei Ministri dopo la bozza circolata ieri che ha fatto arrabbiare i sindacati. I quali si aspettavano un taglio maggiore del cuneo fiscale, tramontato insieme all’ipotesi di tagliare le tasse solo ai redditi al di sotto dei 25 mila euro. Nel testo c’è però il raddoppio della soglia esentasse dei benefit aziendali. Che potranno essere usati anche per pagare le bollette di acqua, elettricità e gas. Mentre per lo smart working arriva una proroga fino a ottobre o dicembre.
Il Decreto Aiuti Bis si compone (per ora) di 41 articoli. Arriverà in Gazzetta Ufficiale alla fine della settimana e per la conversione i partiti si sono impegnati a non presentare emendamenti. Cosa cambia per salari e pensioni? Per i lavoratori il taglio del cuneo fiscale aumenta di un punto percentuale per la platea già coinvolta dalla decontribuzione di 0,8 punti della Legge di Bilancio 2022. Il taglio avrà una soglia di 35 mila e non 25 mila euro. La misura, retroattiva a partire da luglio, vale complessivamente 1,6 miliardi (786 milioni nel 2022 e 831 milioni nel 2023). La bozza prevede anche la rivalutazione del 2% delle pensioni a partire dal primo ottobre, tredicesima compresa, e l’anticipo del conguaglio. Il costo è in questo caso di 2,38 miliardi.
Le cifre sono lievemente più alte rispetto a quelle comunicate ieri ai sindacati. Che però parlano di elemosina. E fanno i conti in tasca al governo. Ridurre di un punto percentuale il cuneo fiscale, spiega oggi La Stampa. Significa per le rappresentanze che per un lavoratore, per ogni mille euro di stipendio ci sono 10 euro in più di aumento lordo al mese. In media, in sei mesi, i lavoratori dipendenti otterrebbero appena 100 euro lordi di aumento. Sulle pensioni, invece, la rivalutazione del 2% comporterebbe un aumento di 10 euro lordi ogni 500 di pensione. Mentre l’anticipo del conguaglio dello 0,2% frutterebbe 1 euro ogni 500. In totale sarebbe meno del bonus 200 euro una tantum finito nelle buste paga dei lavoratori a luglio.
Aumenta il pacchetto di aiuti alle famiglie per il caro-energia da 3,4 a 5 miliardi. In base al nuovo decreto la platea dei “vulnerabili” viene ridefinita. Ora nella categoria dei tutelati rientrano anche persone in difficoltà economica, disabili, utenze delle isole minori non interconnesse e over 75. Per questi soggetti da gennaio il prezzo del gas dovrà riflettere “il costo effettivo di approvvigionamento nel mercato all’ingrosso”. A difesa di tutti gli utenti sino al 31 ottobre viene sospesa la possibilità per i fornitori di modificare unilateralmente i prezzi.
Inefficaci anche i preavvisi già comunicati se questi non si sono già tradotti in nuovi contratti. Il bonus trasporti riceve invece altri 100 milioni di finanziamento. Arrivano anche 200 milioni per le imprese agricole alle prese con la siccità. Previste nuove risorse per il bonus psicologo e nuovi contributi alle città metropolitane. Misure anche dall’Ilva all’ex Alitalia, dal rifinanziamento di strumenti di sviluppo industriale alla scuola fino alla nuova governance per il comitato promotore delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.
Nel Decreto Aiuti bis c’è anche una norma sui fringe benefit aziendali. La Stampa spiega che il governo ha infatti deciso di raddoppiare la soglia esentasse dei vari benefit, che in molti casi fanno da corollario agli accordi aziendali ed al rinnovo dei contratti. Dai 258 euro previsti per quest’anno fiscale si raddoppia. 516 euro che potranno essere utilizzati anche per pagare le bollette di acqua, luce e gas. Novità in vista anche per lo smart working: la modalità di lavoro agile che scade il 31 luglio sarà infatti prorogata (a ottobre o a fine anno) per i lavoratori fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni. Il credito d’imposta per gas ed elettricità per le imprese avrà una dotazione di 3,37 miliardi di euro. Il 15% verrà riconosciuto alle aziende che potranno dimostrare aumenti fino al 30%. Per le imprese energivore il credito d’imposta arriva al 25%.
La sottosegretaria al Mef Cecilia Guerra ha risposto oggi alle critiche dei sindacati sul Decreto Aiuti Bis e il cuneo fiscale: “Credo che una riflessione sia in corso, perché alcune delle obiezioni dei sindacati sono fondate, ma la coperta è abbastanza stretta”. E quindi “la necessità di focalizzarsi sui soggetti a basso reddito e a reddito fisso è condivisa, che rispetto alle esigenze si possa fare non moltissimo è altrettanto vero”, ha spiegato. Ma i conti sono ancora in corso di definizione e infatti anche nell’incontro di ieri a Palazzo Chigi con i rappresentanti dei partiti cifre non sono state date, ha aggiunto Guerra. “Il rilievo fatto dai sindacati sul cuneo è giusto, complessivamente quello che si dà è meno dei 200 euro una tantum e questo fa pensare”, tuttavia, ha concluso “credo che il taglio rimarrà di un punto”.
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