Giuseppe Conte arriva a Palazzo Chigi a piedi, dopo un incontro al Quirinale con Sergio Mattarella definito “interlocutorio“. E il presidente del Consiglio inquadra lo stato della crisi di governo nell’attesa delle parole di Matteo Renzi sulla posizione di Italia Viva.
Crisi inevitabile? Le parole del premier Conte
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Il Premier spiega con parole chiare di voler ancora lavorare affinché il governo non si sfaldi. Ma le condizioni perché ciò avvenga esistono e il Presidente del Consiglio le detta in maniera chiara e lapidaria. “Io ho sempre detto che il Presidente del Consiglio e il Governo possono andare avanti solo con il sostegno di tutte le forze di maggioranza. Ciascuna delle forze di maggioranza – sottolinea infatti Conte –. Io quello che posso auspicare è che si possa lavorare in modo costruttivo, perché una crisi non sarebbe compresa dal Paese. Adesso, venendo a piedi dal Quirinale, ho incontrato le persone. Ci chiedono di lavorare per contrastare l’emergenza, al nuovo decreto per rinforzare le misure di resilienza del Paese. Dobbiamo lavorare al Decreto Ristori, abbiamo un G20. Sfide così concentrate nella nostra comunità nazionale non ne avevamo mai vissute“.
Sullo scontro con Italia Viva, Conte taglia corto: “Dimissioni se ritirano i loro ministri? Io mi auguro non si arrivi a questo. Perché già in questi giorni sto lavorando per definire un patto di legislatura. Un patto di fine legislatura. Confido che tutti ci si possa trovare intorno a un tavolo per ragionare tutti insieme in modo costruttivo. Sono convinto che tutti si possa trovare un senso di maggiore coesione tra forze di maggioranza“.
I temi su cui la maggioranza può ancora lavorare
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Quindi il Premier spiega su cosa può ancora lavorare il suo esecutivo per scongiurare la crisi. “Abbiamo davanti a noi obiettivi che abbiamo già afferrato. Ora dobbiamo declinarli con le forze di maggioranza. Ci sono discussioni, e ciascuna forza ha le sue priorità. Italia Viva le ha già annunciate. Come avete visto con il Recovery Plan, se ci si siede intorno a un tavolo in maniera costruttiva, le azioni diventano più incisive. Si migliora la qualità di vita. E questo è l’obiettivo per i nostri cittadini“, garantisce Conte.
Quindi una promessa ai cittadini. “Se c’è quest’animo e questa volontà, sappiate che fino all’ultimo giorno e l’ultima ora lavorerò sempre per garantire la coesione delle forze di maggioranza. Non per una questione personale, non sarà mai così – afferma Conte –. Io lavoro nell’interesse dei cittadini e la loro sofferenza viene prima di tutto. Io credo che tutti coloro che hanno responsabilità, io per primo, si debbano predisporre per risolvere i problemi“.
L’appello di Conte a Italia Viva per evitare la crisi
Una delle domande più attese riguarda infine ciò che potrebbe avvenire in Parlamento, dove la crisi potrebbe essere formalizzata. E Conte non si nasconde: “Io l’ho già detto, si va avanti. Però è chiaro che il Governo debba avere una solida maggioranza, non può prendere un voto qua e uno là. Quindi occorre coesione e solidità, anche perché altrimenti non si possono fare azioni di governo significative. Senza Italia Viva mi dimetto? Spero non si arrivi a questo. Loro lo sanno, c’è una discussione vera intorno a un tavolo con la volontà di trovare delle soluzioni. E in me troveranno sempre un interlocutore“.