La resa dei conti è sempre più vicina: chi avrà la meglio tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi? Subito dopo l’Epifania ci sarà in Parlamento lo showdown tra il presidente del Consiglio e Italia Viva e a quel punto tutte le carte saranno scoperte.
Il campo di battaglia rimane sempre quello del Recovery Plan, oltre alla cessione della delega ai servizi segreti da parte del capo di governo. “Se le nostre idee danno fastidio, andiamo all’opposizione”, è il segnale di avvertimento lanciato da Renzi dalle colonne del Messaggero; questo perché se Conte “ha scelto di andare a contarsi in aula accettiamo la sfida”. Sulla stessa linea anche Maria Elena Boschi, che su Repubblica dichiara che “se le nostre idee non piacciono, allora le nostre poltrone non servono. Secondo me Conte fa affidamento sui transfughi in Parlamento”.
La data fatidica, che sancirà il prosieguo o la definitiva separazione tra la compagine di governo e i renziani, è quella del 7 gennaio. Fino a quel giorno, le parti cercheranno di trovare un punto d’incontro sul piano di iniziative da intraprendere per il rilancio del Paese grazie ai 196 miliardi in arrivo dai fondi europei previsti dal Next Generation Eu. Su questo le parti si sono scontrate duramente, con Italia Viva che continua a bocciare categoricamente le bozze presentate dai ministri di Conte e Renzi che, addirittura, ha presentato il suo Recovery alternativo, ribattezzato ‘Ciao’: trenta pagine di critiche al governo e solo 13 di proposte alternative a quelle elaborate dalla squadra da Conte. “Sui contenuti non ci siamo”, ha commentato l’ex Pd riguardo all’ultima bozza presentata dall’esecutivo. “Ci separa un abisso”.
Senza l’appoggio di Italia Viva, al Senato mancherebbero 8 voti affinché il governo conservi la maggioranza assoluta. E non sarà semplicissimo colmare il vuoto. Anche perché né l’Udc né Cambiamo sosterranno un (altro) governo Conte. Lo hanno annunciato i rispettivi leader, Lorenzo Cesa e Giovanni Toti. “Ancora una volta ci troviamo costretti a smentire retroscena giornalistici senza fondamento”, ha affermato Cesa. “Essere responsabili significa essere coerenti con le proprie idee. Questo esecutivo non rispecchia le nostre”, ha ribattuto il presidente della Regione Liguria.
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