La crisi di Governo sembra essere arrivata in una fase di stallo, in cui nessuna delle parti coinvolte è disposta a cedere per prima. Mentre i vertici del Partito Democratico continuano a respingere con convinzione un eventuale ritorno di Italia Viva nella maggioranza, il premier Giuseppe Conte non sembra al momento disposto alle dimissioni e al reincarico per un Conte ter. Per quanto riguarda la ricerca dei “costruttori”, Bruno Tabacci, il presidente di Centro Democratico, ha dichiarato di aver fatto tutto il possibile. I numeri però restano incerti e al Paese “non serve una maggioranza raccogliticcia”. “A Conte ho suggerito un gesto di chiarezza: dimettersi per formare un nuovo Governo. E se non ci riesce, si va al voto. Per vincere“, ha dichiarato Tabacci in un’intervista a Repubblica.
Crisi di Governo, Boccia: “No ad alleanze coi sovranisti”
Nel corso di un’intervista a Sky TG24, Francesco Boccia, il ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha chiuso le porte a un’eventuale alleanza con i sovranisti. “Noi un governo con i sovranisti non lo faremo mai, non possiamo farlo per tutelare l’Italia e la posizione italiana in Europa. Con Forza Italia è diverso, ma la domanda va fatta a loro, sono loro che sono alleati con i sovranisti“. Per il ministro un governo che coinvolga tutte le forze politiche è impensabile, poiché su alcuni temi è impossibile trovare un punto di incontro. “Sull’Europa non si può mediare: col il governo gialloverde l’Italia era ai margini”. Per quanto riguarda Renzi, Boccia non chiude le porte al confronto, ma sostiene che non sia accettabile farlo con un ricatto come condizione. “Siamo in Parlamento ed è lì che si può sempre trovare una soluzione”.
“La seconda dose del vaccino sarà garantita per tutti”
Restando sul tema della crisi di Governo, Boccia ha dichiarato che “o noi troviamo le ragioni di questa alleanza sociale che abbiano costruito un anno fa o andiamo al voto. Non è una minaccia, ma una considerazione“. Il ministro ha parlato anche dei ritardi nella consegna dei vaccini anti-Covi. “Pretendiamo che quei numeri vengano rispettati. Serve uno Stato forte per imporre alle aziende il rispetto delle regole. I richiami saranno garantiti per tutti, non ci sarà nessuna conseguenza. Ad ogni modo l’immunità di gregge slitterà di qualche settimana”, ha aggiunto.