Covid, Governo verso misure più aspre. Stasera nuovo Cdm

Stasera, alle ore 21:00, dovrebbe tenersi un Consiglio dei ministri sulle nuove misure anti-Covid che entreranno in vigore dopo il sei gennaio. È quanto si apprende da fonti di Governo. Dovrebbe essere valutata l’ipotesi di procedere con un decreto legislativo sulle regole più rigide da adottare dal 7 gennaio in poi. Sempre per oggi, lunedì 4 gennaio 2020, è prevista una nuova riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione con il ministro Francesco Boccia, sempre per affrontare la questione delle nuove misure anti-Covid.

Sileri: “Necessario ridurre i casi di Covid-19”

In queste ore si sta lavorando all’ordinanza che stabilirà la tabella di marcia per i prossimi giorni”, ha dichiarato Pierpaolo Sileri, il viceministro alla Salute, nel corso di un’intervista a “Mattino 5”. “La valutazione del colore da assegnare alla Regioni seguirà parametri più restrittivi per limitare la diffusione del numero dei contagi”, ha aggiunto. Sileri ha spiegato che, anche a fronte della scoperta di varianti del coronavirus come quella inglese, è necessario ridurre i casi di Covid-19. “La settimana che ci attende rappresenta un momento importante, perché potremmo iniziare a osservare un aumento dei contagi, connessi al periodo delle feste che, nonostante le misure prese, ha determinato un maggior rischio di esposizione”, ha concluso.

Boccia: “Serve un inasprimento delle soglie”

Nel corso di un intervento a “La Vita in diretta”, Francesco Boccia, il ministro degli Affari regionali, ha sottolineato che “la cosa più importante in questo momento è l’inasprimento delle soglie, misura condivisa con le regioni”. Con il nuovo sistema, le misure restrittive scatteranno quando si supererà “l’1 di indice di contagio e l’1,25 per le zone rosse”. “Non era scontato: oggi il ministro Speranza porta questa proposta in Consiglio dei ministri”. Nel corso del Cdm dovrebbero essere discussi altri temi caldi, come la riapertura delle scuole. Potrebbe essere affrontata anche l’ipotesi di un eventuale utilizzo parziale del Mes per aumentare le spese legate alla sanità.

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