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“È chiaro che i numeri non stiano migliorando”. Non nasconde la propria preoccupazione il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, sull’evoluzione della curva dei contagi da coronavirus nel territorio regionale. A margine della presentazione del ‘treno sanitario’ di Areu Lombardia, in Stazione Centrale a Milano, il governatore ha però difeso le ultime restrizioni. “Stiamo cercando di contenere i numeri con tutte le misure che abbiamo assunto – ha spiegato –. In ogni caso non mi sembra possano esserci grossissimi cambiamenti. L’arancione rafforzato che abbiamo preso è già una misura importante ai fini del contenimento”.
Per Fontana le indicazioni del Comitato tecnico scientifico in tal senso sono preziose, ma i dati vanno letti con attenzione. “Sembra ormai chiaro che bisognerà anche ascoltare le decisioni che verranno prese dal governo con il loro provvedimento” ha detto il presidente della Lombardia.
“Credo che in questo momento sia importante una grande collaborazione con il governo e cercare di capire veramente quale sia la direzione che dobbiamo prendere tutte noi Regioni – ha poi spiegato ai cronisti -. Perché in questo momento la situazione è aggravata dal fatto che questo virus sia molto più veloce, più rapido, quindi le decisioni vanno prese con la massima urgenza”.
Anche per questo motivo, quindi, Fontana non ha voluto sbilanciarsi su una possibile data di riapertura delle scuole. “Non escludo nulla, ma non faccio previsioni – ha affermato -. Valutiamo con cautela, attenzione e serietà la situazione. L’evoluzione è talmente rapida che fare anticipazioni rischia di essere assolutamente fuori luogo”.
“Si deve monitorare la situazione giorno dopo giorno, come stiamo facendo. Ci sono delle zone in cui i numeri leggermente stanno migliorando. Guardiamo ottimismo a questi numeri che stanno migliorando e speriamo che si estendano a tutta la Regione” ha poi concluso Fontana.
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Fontana ha parlato a margine della presentazione del ‘treno sanitario’, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Ferrovie dello Stato, Protezione Civile e Azienda Regione Emergenza Urgenza (Areu). Si tratta di un convoglio ferroviario con carrozze speciali, equipaggiate per l’assistenza e il trasporto di malati Covid-19, composto da otto carrozze nelle quali ci sono sette posti letto attrezzati per pazienti di terapia intensiva.
“Un supporto per il Paese che potrà essere usato anche dopo la pandemia“ lo ha definito Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia. “Il Cts sta discutendo della possibilità di utilizzare, fin da subito, questo treno per spostare pazienti da parti d’Italia più in difficoltà a un’altra“ ha aggiunto Alberto Zoli, direttore generale Areu Lombardia. E lo stesso Fontana ha ammesso: “Temo che questo treno sarà utilizzato a breve”.
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