Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo dpcm. Rispetto alle bozze l’impianto generale non cambia: stop agli spostamenti tra Regioni rosse e/o gialle (cioè a rischio elevato o medio) e libertà di circolazione solo in quelle verdi. Le misure entreranno in vigore giovedì 5 novembre e resteranno fino al prossimo 3 dicembre. Nelle zone a massimo rischio chiusi anche negozi, ma non parrucchieri ed estetisti. Scuola in presenza fino alla prima media nelle zone rosse.
Come aveva già preannunciato dal capo del governo, il dpcm prevede alcune restrizioni che varranno per tutto il territorio nazionale e altre che invece riguarderanno solo le singole regioni, a seconda dell’andamento epidemiologico. I territori locali vengono divisi in diverse fasce di rischio, secondo quanto stabilito nel documento dell’Istituto Superiore di Sanità. Il documento ipotizza quattro scenari di trasmissione del virus: lo scenario 1 e quello 2 contengono focolai localizzati e gestibili dal sistema sanitario e non vengono toccati dal nuovo dpcm, che invece si concentra sugli scenari 3 e 4. Questi due sono quelli in cui la trasmissibilità del virus è diffusa e più grave, e pertanto necessitano misure restrittive più drastiche.
Per i territori che verranno inclusi nello scenario 3, caratterizzati da una elevata gravità e da un livello di rischio alto, sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Saranno comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui essa è permessa. È consentito inoltre il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.
Dovranno essere sospesi tutti i servizi di ristorazione (ristoranti, bar, pub, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, e fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto. Restano aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.
Nelle aree che verranno inserite nello scenario 4, caratterizzato dalla massima gravità e da un livello di rischio alto, sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno dei medesimi territori, tranne che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui è consentita.
Anche in questo scenario sono sospesi tutti i servizi di ristorazione, tranne quella con consegna a domicilio, e fino alle 22 la ristorazione con asporto. A differenza dello scenario 3, sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, anche nei centri commerciali, che rimarranno aperti solo per consentire l’accesso a queste attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Restano aperte anche le attività inerenti ai servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti.
Sono sospese tutte le attività sportive di gruppo, anche svolte nei centri sportivi all’aperto, ma è consentito svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza fisica e con obbligo di mascherina. È invece consentito lo svolgimento di attività sportiva in forma individuale, ma all’aperto. Le attività scolastiche si svolgono esclusivamente a distanza, tranne che per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.
In tutta Italia, indipendentemente dagli scenari in cui saranno inseriti i territori, il dpcm introduce il cosiddetto “coprifuoco” alle 22. Per circolare bisognerà autocertificare una necessità di lavoro o di salute. Verranno chiusi i musei e le mostre, così come le sale scommesse e le sale giochi.
La didattica dovrà essere effettuata completamente a distanza nelle scuole superiori, tranne che per attività di laboratorio, mentre per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia si potrà fare attività didattica in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (tranne che per i bambini di età inferiore ai 6 anni). Nelle giornate festive e prefestive saranno chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ma potranno restare aperte le farmacie, i punti vendita di generi alimentari, i tabaccai e le edicole al loro interno. La capienza massima dei mezzi di trasporto pubblico verrà inoltre ridotta al 50 per cento.
Ristoranti e bar potranno restare aperti dalle 5 fino alle 18: il consumo al tavolo sarà consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18 sarà vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resterà consentita la ristorazione con consegna a domicilio e fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto.
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