Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame perché detenuto al 41 bis, verrà trasferito dal carcere Bancali di Sassari a quello di Milano Opera. Lo spostamento è stato deciso dai medici della Asl di Sassari ed è frutto delle verifiche mediche sollecitate dalla dottoressa di Cospito, Angelica Milia. Nei giorni scorsi, dopo gli appelli per il suo stato di salute dopo più di 100 giorni di sciopero della fame – lanciati dall’avvocato e dal medico del carcere di Sassari -, alcuni anarchici hanno protestato a Roma, dove si sono verificati pesanti scontri con la polizia, e attaccato le sedi delle ambasciate italiane a Barcellona e Berlino.
Palazzo Chigi ha risposto disponendo da ieri, alle 17, uno stop a qualsiasi iniziativa a favore di Cospito, a partire dall’ipotesi di toglierlo dal 41 bis, il carcere duro e senza contatti con l’esterno, che a ottobre gli è stato imposto dalla procura di Torino, con la piena conferma della procura nazionale antimafia. Nel pomeriggio, alle 18:30, si terrà una riunione del Consiglio dei ministri in cui è prevista un’informativa dei ministri degli Esteri, dell’Interno e della Giustizia sul caso, su cui è intervenuta anche Giorgia Meloni. All’evento di Poste Italiane “Dai piccoli centri si fa grande l’Italia”, tenutosi presso il Centro Congressi la Nuvola, il Presidente del Consiglio ha ribadito che “lo Stato non si deve far intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari“.
Della stessa posizione anche il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani. “Il ministro di Giustizia deve prendere una decisione in base a quello che elaborano i magistrati competenti. Gli assalti o gli attacchi alle sedi diplomatiche sono questione che riguardano i militanti anarchici. Alcuni non sono neanche italiani. Non ci facciamo intimidire. Così le decisioni dei ministro di Giustizia saranno libere che non si faranno condizionare dalla violenza. Non si discute con i violenti. Un conto è la vicenda giudiziaria, un’altra quella sulla sicurezza“, ha riferito Tajani, che questa mattina ha ricevuto a Firenze le chiavi della città, consegnate dal sindaco.
Anche il deputato leghista Andrea Crippa è “per la linea dura nei confronti di chi ha commesso reati pericolosi come Cospito”. “Ma credo anche nella rieducazione dei detenuti. Sul tema del 41 bis siamo fermi sulla nostra posizione, i fenomeni di anarchia vanno combattuti e in questo momento serve sicurezza e ordine. Pericolo anarchia in Italia? Direi di no, esistono gruppi che vanno monitorati dove necessario“, ha aggiunto Crippa.
Sul caso Cospito è intervenuto anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.
“Ci vuole fermezza da parte dello Stato su questa vicenda. Poi la Cassazione farà i suoi ricorsi nel merito e la sanità farà gli accertamenti sanitari perché questo è uno Stato di diritto dove le condizioni di salute delle persone vengono verificate dai medici. La politica deve dare dei segnali di fermezza di questo rigurgito quasi di terrorismo“, ha commentato, per poi sottolineare: “Lo Stato cura anche Matteo Messina Denaro al 41 bis, sta facendo la chemioterapia non è che non gliela fanno perché è un mafioso“. Alla domanda se il ministro della giustiza non ha margine di interventio ha risposto: “Il ministro della Giustizia tiene conto delle leggi e del volere della magistratura non è che può fare delle decisioni arbitrarie. Se uno sta in carcere non è che lo decidiamo io e lei o Orietta Berti che canta una canzone“.
Si augura che venga confermato il carcere duro per Alfredo Cospito anche il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.
“Difenderemo le istituzioni e sosteniamo il Governo, che ha detto di non voler scendere a patti con chi minaccia con le bombe e gli attentati. Se si sente male dovrebbe essere curato con le strutture adeguate dentro al carcere. Se si segue il principio secondo cui in base alle condizioni di salute viene meno il 41 bis come ci comporteremmo con Messina Denaro? Se Cospito può uscire secondo loro dal 41 bis allora potrebbe farlo anche il capo mafioso perché ha un tumore? Mafiosi e terroristi devono rimanere isolati, oggi molti di loro sperano che lo Stato ceda sul 41 bis e fanno degli attentati gravi. Facciamo capire che lo Stato non tratta con nessuno di loro, neanche sotto minaccia“, ha riferito.
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