Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, torna a rivolgersi ai milanesi e lo fa nel consueto video messaggio pubblicato sui propri social. L’emergenza coronavirus non è ancora rientrata ma Sala e Milano devono già iniziare a pensare al dopo. “C’è un dopo e bisogna pensarci adesso. Non sono parole mie ma le prendo a prestito da Mario Draghi, che le ha pronunciate all’inizio di questa pandemia e il senso è bisogna lavorare, pianificare e non farsi cogliere impreparati. Visto che l’argomento all’ordine del giorno è il 4 maggio e la riapertura, la cosiddetta Fase Due, io vi voglio rassicurare per dirvi che stiamo lavorando per preparare la città, i suoi sevizi e la mobilità alla riapertura“, spiega il primo cittadino.
E ancora: “È chiaro che sarà assolutamente importante la vostra collaborazione: sarà uno sforzo collettivo. Milano non è come un’auto che giri una chiave ed è un motore che si accende: Milano è tanti motori e i motori siamo noi. Servirà un grande atteggiamento collaborativo da parte di tutti, ma noi faremo certamente la nostra parte“.
A poco più di due mesi dal primo caso accertato in Lombardia di coronavirus, Sala è sollevato per il calo nel numero dei contagi e per la reazione della città. “Ci sono buone notizie e c’è un elemento di incertezza – spiega il sindaco nel video messaggio -. Oggettivamente gli ospedali sono meno in tensione di qualche settimana fa, lo verifico. Altrettanto oggettivamente è aumentata la nostra capacità in termini di terapie intensive negli ospedali. I nostri medici di base, poi, nelle enormi difficoltà in cui lavorano, hanno messo a punto modalità per cercare di aiutare tutti. Infine, per fortuna, le morti stanno diminuendo“.
La grande incertezza, invece, riguarda i numeri reali della crisi. Come evidenziato dallo stesso Sala, infatti, sembra mancare un po’ di chiarezza. “C’è però anche una grande incertezza e cioè quella dei contagi. A volte mi trovo anche un po’ in imbarazzo a doverne parlare perché io ho sul mio computer dei dati e vedo che dall’inizio della pandemia il dato progressivo dei contagi è pari a 7116. Poi ho i medici e gli scienziati che mi parlano di altri numeri“.
Il riferimento è all’intervista dell’epidemiologo Carlo La Vecchia: “Prendo a riferimento l’intervista di oggi del professor Carlo La Vecchia di cui mi fido molto. Ecco lui dice a Milano i contagiati, a suo parere, vanno dai 150mila ai 300mila“. Sala si rivolge dunque direttamente al governatore Fontana: “Io sto chiedendo al presidente Fontana di avere maggiore chiarezza su questi numeri, da dove nascono queste misurazioni? Voglio cercare di trasmettere a voi la verità, più che rassicurare anche perché non c’è una Fase 1 e una Fase 2. Ci saranno poi la 3 e la 4 e ci vorrà una attenta gestione affinché non si torni alla Fase 1, ma se si lavorerà insieme ce la faremo“.
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