Le reazioni al nuovo Dpcm sulla Fase Due dell’emergenza Coronavirus, firmato ieri sera dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non tardano ad arrivare. Sia tre le forze politiche che compongono la maggioranza di governo, che tra quelle di opposizione. Se da una parte Vito Crimi, capo politico ad interim del Movimento 5 Stelle, condivide la prudenza con la quale Conte ha deciso di avviare la Fase Due in modo graduale, esattamente come ritiene il ministro della Salute, Roberto Speranza, Italia Viva si mostra critica. La ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, Elena Bonetti, contesta la scelta di fare proseguire il divieto dello svolgimento delle messe aperte al pubblico, scrivendo su Twitter: “In sicurezza si potrà visitare un museo ma non si può celebrare una funzione religiosa? Questa decisione è incomprensibile. Va cambiata”.
Il duro scontro che si è consumato nelle ore scorse tra la Cei, che aveva parlato di “violazione della libertà di culto”, e Palazzo Chigi ha visto poi quest’ultimo tenere a precisare che nei prossimi giorni ci sarà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza. Anche il Partito Democratico si allinea alla Conferenza Episcopale Italiana. Il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci, dichiara: “Credo che l’ammonimento della Cei sia corretto. Non poter individuare ipotesi che prevedano il distanziamento sociale ma permettano le funzioni religiose sembra incomprensibile. Spero che il governo ci metta più attenzione”. Sulla conferma delle chiusure di ristoranti e bar fino a inizio giugno, Marcucci avverte che c’è “il rischio che si disperda un patrimonio nazionale enorme e non più ricreabile. Ci vuole una riflessione più profonda. Ovunque si possa mantenere distanziamento sociale dobbiamo cercare di riaprire”.
Salvini e Meloni contestano il Dpcm: “Contro il Coronavirus bisogna tornare a lavorare subito”
Le opposizioni attaccano duramente il Dpcm di Conte sulla Fase Due dell’emergenza Coronavirus. “Delusione e sconcerto” vengono espresse dalla Lega. “Doveva essere la sera dell’annuncio della riapertura generale e sicura e invece… Molti settori così saranno costretti a chiudere, facciamo riaprire chi può ripartire in sicurezza”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in una diretta Facebook. “Governo, ci vogliamo fidare degli italiani? Basta autocertificazioni“, aggiunge ancora. “Ripartire, riuscire, tornare a lavorare e a sperare. Stasera ci aspettavamo di più e di meglio: date, sicurezze e garanzie. E invece solo accenni vari e altre settimane con negozi e strade chiuse. Come Lega dal primo maggio presenteremo un nostro piano per la ricostruzione nazionale”, ha aggiunto Salvini. “Perché non riaprire da domani subito in sicurezza? Molti settori e negozi così saranno costretti a chiudere, a iniziare dal settore del mobile”.
La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, rincara la dose in un video pubblicato sulla propria pagina Facebook: “Conte condivide le scelte sul futuro di ognuno di noi, probabilmente con il suo entourage, sicuramente non con il Parlamento italiano. Non ne sappiamo nulla, non abbiamo i testi e non conosciamo le scelte della task force che ha nominato”. Per il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, “regna sovrana la confusione a Palazzo Chigi sulla ripartenza il 4 maggio. Non sarebbe stato più utile avere nelle Task force meno professori e più imprenditori?”. Su Twitter Tajani ha anche postato il messaggio di un prete amico: “Fateci celebrare la Messa!”.