Coronavirus, la risposta di Mattarella alle parole di Boris Johnson

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È tanto serena quanto determinata la posizione personale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulle dichiarazioni di Boris Johnson alla Camera dei Comuni del Regno Unito. Le frasi sulla libertà pronunciate dal premier britannico avevano sollevato polemiche nel nostro Paese. “Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà“. Queste le parole del Capo dello Stato, in visita a Sassari. Una frase detta conversando con alcuni partecipanti alla cerimonia in memoria di Francesco Cossiga, in un contesto definito da fonti del Quirinale, citate da La Repubblica, “del tutto informale e privato”.

Il motivo della polemica e la posizione di Mattarella sul concetto di libertà

Johnson aveva risposto a un’interrogazione parlamentare sull’aumento di contagi in Regno Unito, di gran lunga superiore a Italia e Germania. Sosteneva in tal senso che il motivo di tale differenza fra i Paesi citati potesse trovare riscontro nell’amore della libertà dei britannici. Una frase che, nella stessa Gran Bretagna, non aveva mancato di sollevare polemiche.

Il Presidente della Repubblica, al di là della frase tutt’altro che sibillina sull’intervento di Johnson, ha poi ribadito un concetto già espresso in precedenza, cioè che “la libertà non è il diritto di far ammalare gli altri”.

La cerimonia in ricordo di Cossiga: “Idealità e pragmatismo”

Mattarella si è recato in visita a Sassari per partecipare alla cerimonia formale di commemorazione di Francesco Cossiga, Presidente della Repubblica dal 1985 al 1992. La celebrazione era organizzata dall’Università degli Studi di Sassari in occasione dei dieci anni dalla scomparsa del ‘Picconatore’. Sbarcato all’aeroporto di Alghero, Mattarella si è diretto all’Ateneo dove è stato accolto dal rettore, Massimo Carpinelli. Lì ha tenuto un breve discorso ai presenti.

Nel suo intervento il Presidente, parlando di Cossiga, ha detto: Idealità e pragmatismo, fedeltà ai principi e attenzione alla concretezza della vita sociale divennero i parametri del suo lavoro parlamentare e della sua militanza politica. A questa scuola si formava la classe dirigente di governo. Nel confronto talvolta aspro sui principi ma sempre orientato a composizioni, sul piano delle norme come su quello dei riflessi sociali. Attività capaci di evitare conflitti laceranti e di sospingere il Paese sulla strada della stabilità e di un maggior benessere“.

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