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“A me sembra che tutta l’Italia, tranne la Sardegna, si stia avvicinando a grandi passi verso la zona rossa“. Guido Bertolaso, consulente della Regione Lombardia per l’emergenza Covid e il piano vaccinale, non usa mezzi termini in una conferenza stampa a margine della riunione della giunta regionale per descrivere la situazione attuale della lotta alla pandemia. Lo stesso Bertolaso, anzi, lancia un nuovo allarme che, a suo dire, è figlio della lentezza con la quale si sta muovendo la campagna vaccinale in Italia.
“La Lombardia, per quello che ha passato nell’ultimo anno, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni, ma non sono preoccupato per questa regione più che per altre – ha spiegato Bertolaso -. È fuori discussione che bisogna vaccinare. Si può fare molto di più rispetto a quello che si sta già facendo per dare una scossa a questa situazione. Bisogna andare a Bruxelles e battere i pugni per i vaccini”.
“Ci vuole una forte attività, una sorta di aggressività positiva nei confronti delle istituzioni internazionali e di quei Paesi che producono i vaccini – ha poi aggiunto l’ex capo della Protezione civile -. Bisogna capire perché i vaccini vanno, per dire, a Dubai invece che in Europa. Insomma, bisogna fare un grosso lavoro: vedo che a livello di nuovo governo sono comunque tutti impegnati”.
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“Avrei molti motivi per essere frustrato, a partire dall’andamento della pandemia. Statistiche molto pesanti, oltre a un sistema di prenotazioni che continua a funzionare male“, ha sottolineato ancora Bertolaso.
Il consulente del presidente Fontana ha ribadito: “La legge dice che gli specializzandi sono chiamati a fare le vaccinazioni. Non è facoltativo, è un obbligo. Scriverò al Prefetto di Milano e gli chiederò, per la seconda volta, gli elenchi degli specializzandi. La prima volta ha risposto un solo rettore“.
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Per quel che riguarda la situazione all’interno della Lombardia, il governatore Attilio Fontana ha manifestato tutte le difficoltà di queste settimane, confermando comunque che al momento non è in programma una modifica del colore della fascia dell’intera regione.
“Oggi riguardiamo i dati – ha detto -. Se ci saranno comuni o province particolarmente gravi, interverremo per cercare di fermare l’evoluzione della pandemia. Bisogna aspettare i dati del Cts e poi si faranno le valutazioni del caso, per ora monitoriamo costantemente le situazioni di pericolosità. Per il momento siamo in zona arancione con alcune evidenze di qualche difficoltà trasformate in zona arancione scuro“.
“Cosa succederà domani? Io spero solo che si interrompano i contagi, ma non posso certo prevederlo – ha aggiunto Fontana -. La programmazione che stiamo seguendo è quella che possiamo permetterci in questo periodo: possiamo fare una parte delle vaccinazioni, in maniera anche piuttosto contenuta, perché mancano i vaccini. Non sappiamo quando arriveranno grandi quantità di dosi”.
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E proprio a proposito del numero dei vaccini disponibili, il presidente della Regione Lombardia ha spiegato: “In Giunta abbiamo assunto due importanti provvedimenti. Uno sull’individuazione dei punti vaccinali per la fase di vaccinazione massiva, che ci auguriamo possa iniziare al più presto. L’auspicio è che ci sia un nuovo passo e che non dovremo più autolimitarci nella vaccinazione. Il secondo provvedimento riguarda investimenti importanti nei prossimi anni in materia sanitaria per un totale di 4 miliardi di euro tra il 2021 e il 2028“, ha concluso Fontana.
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