Coronavirus, Gallera: “Nominata commissione su Rsa”

“Siamo qua per parlare delle linee guida che la Regione Lombardia ha dato sulle Rsa. Oggi il presidente ha firmato il decreto di nomina per la commissione sulle Rsa”. È quanto ha annunciato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, durante una conferenza stampa, il quale ha spiegato che “questo è il modo più trasparente, oggettivo e chiaro per fare una serena ma seria e scientificamente forte valutazione su quanto accaduto” durante l’emergenza Coronavirus.

La commissione, ha sottolineato Gallera, inizierà a lavorare da subito e tra i compiti, ha quello di arrivare a una “valutazione della mortalità riconducibile a Coronavirus nelle Rsa”. L’assessore spiega che si tratta di “una commissione di altissimo livello, autonoma e indipendente, che vogliamo faccia una valutazione che si basi sui dati, su ciò che hanno fatto i gestori delle Rsa e anche su tutta l’attività complessiva messa in campo“, ha proseguito.

“Nessun contagio nelle Rsa da pazienti trasferiti”

Alla Regione spettano le linee guida, cosa che ha fatto in maniera ampia in questi mesi e di sorveglianza”, ha proseguito ancora l’assessore lombardo parlando delle residenze sanitarie assistenziali. “Assegniamo la valutazione a un ente terzo; ci sembra il modo più serio e chiaro per fare un punto e una valutazione su questo tema”, ha aggiunto. Alla presidenza ci sarà Mauro Agnello, già direttore dell’Agenzia dei controlli sul sistema socio-sanitario lombardo.

Gallera ha poi sottolineato che “non c’è stata alcuna contaminazione” da parte dei pazienti trasferiti dagli ospedali nelle Rsa, specificando che i pazienti trasferiti sono stati collocati solo in case di riposo che avevano “strutture separate” rispetto a quelle per gli ospiti anziani. Gallera ha anche ricordato che le prime linee guida sulle Rsa riguardanti il Coronavirus la Regione le aveva fornite già il 23 febbraio. L’assessore ha infine aggiunto che “il trasferimento di persone fuori dagli ospedali era necessario per ricoverare altre persone e salvare vite. Gli ospedali non avevano più posti, i pronto soccorso erano ormai reparti dove le persone erano ricoverate dappertutto. Le Rsa avevano condizioni specifiche: padiglioni totalmente indipendenti con personale dedicato”.

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