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“Per le riaperture ci stiamo confrontando con il Governo. Noi siamo pronti”. Mostra un cauto ottimismo l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, a margine della conferenza stampa sulla delibera per la gestione dei pazienti Covid nelle Residenze socio-assistenziali. Per Gallera “deve essere premiato lo sforzo di tutti i lombardi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti”.
“La riapertura deve essere lenta, graduale, accompagnata da un grandissimo senso di responsabilità – ha aggiunto l’assessore -. Non dobbiamo ricadere a breve in un’altra situazione di criticità, ma è giusto pensare a riaprire“.
Vaccino antinfluenzale in Lombardia, Gallera: “Campagna procede a pieno ritmo”
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Gallera ha poi smentito difficoltà nel piano di vaccinazione contro l’influenza stagionale: “In Lombardia la campagna antinfluenzale sta andando a pieno ritmo e si vaccineranno tutte le fasce obbligatorie – ha detto -. Ormai abbiamo superato le 2 milioni di dosi che sono arrivate nei nostri magazzini, distribuite dalle farmacie ai medici di base e alle Asst”.
“Ci sono stati alcuni ritardi – ha speficifato l’assessore regionale –, ci sono ancora in tutta Italia da parte delle società produttrici dei vaccini, c’è stato qualche slittamento ma le vaccinazioni si stanno facendo sia nei luoghi offerti dai Comuni sia negli studi dei medici di base”.
“Test a tappeto nelle Rsa”
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Il tema della conferenza stampa era però la gestione dei pazienti Covid nelle Rsa, e Gallera ha confermato gli sforzi a livello istituzionale per garantire la sicurezza nelle strutture che ospitano soprattutto gli anziani. “Stiamo testando a tappeto, ogni 15 giorni, pazienti e operatori delle Rsa – ha riferito -. Per i casi di positivi asintomatici nelle residenze per anziani e di chi ha avuto contatti stretti è prevista la possibilità di mantenerli nelle strutture solo se i locali sono idonei a garantire la quarantena”.
“Discorso diverso, invece, per le strutture non in grado di garantire la quarantena. In questo caso i pazienti verranno spostati in apposite strutture o negli ospedali“ ha concluso l’assessore al Welfare della Regione Lombardia.