Potrebbero arrivare nel fine settimana le nuove misure anti-Covid, contenenti anche un coprifuoco a livello nazionale. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha promesso che non ci sarà un altro lockdown. Ma con il Coronavirus che corre all’impazzata, anche il capo di governo ha deciso di cambiare passo e si è messo al lavoro su un nuovo dpcm che potrebbe essere pronto già domenica sera.
Alla luce dei quasi ventimila nuovi contagi, i sette giorni che Conte avrebbe voluto attendere prima di un nuovo provvedimento sembrano ormai un tempo troppo lungo. Pressato da presidenti di regione, scienziati e da alcuni ministri, Conte ora vuole accelerare e la direzione è un coprifuoco rafforzato, che si avvicina molto al “reset” auspicato da più parti. Una chiusura (quasi) totale per rallentare i motori del Paese, così da alleggerire la sofferenza delle strutture sanitarie.
Il governo discute su come applicare un nuovo coprifuoco
Le scuole restano aperte. Industria, commercio, artigianato e professioni vanno avanti. Si fermeranno invece tutte le attività ritenute “non essenziali”: dai convegni allo sport non professionistico. Ci sarà un nuovo limite di posti sui bus e un numero ancora più limitato di ospiti alle cerimonie.
Il coprifuoco è la misura che innesca le tensioni maggiori. Gli scienziati spingono perché lo stop alle attività e alla circolazione sia imposto alle 21 (o persino alle 20) su tutto il territorio nazionale. Ma diversi ministri ritengono troppo drastico chiudere l’Italia intera in casa alle nove di sera e chiedono di salvare le attività di ristorazione, magari inasprendo controlli e sanzioni. Resta aperta l’ipotesi di posticipare il coprifuoco alle 22 o alle 23, lasciando ai locali pubblici la scelta se rimanere aperti. In ogni caso dopo l’orario stabilito si potrà uscire dalla propria abitazione solo per motivi di urgenza, salute e lavoro.
I centri commerciali e le palestre
Quasi certa la chiusura nel fine settimana dei centri commerciali, dove si creano assembramenti ad alto rischio. E nel governo c’è chi spinge per arrivare a un lockdown “dolce” nel weekend. I negozi al dettaglio resteranno aperti, ma non è escluso uno scaglionamento degli orari per alleggerire il trasporto pubblico.
La linea dura, adesso condivisa da tutto il governo, sembra condannare alla “serrata” palestre, piscine e anche i circoli sportivi dove finora erano consentiti gli allenamenti. Si potrà continuare a fare jogging e attività motoria, con le regole in vigore durante il lockdown. Ma i campionati non professionistici dovranno fermarsi.
Parrucchieri e spostamenti tra Regioni
I negozi per i servizi alla persona (come parrucchieri ed estetisti) dovrebbero rimanere aperti, con controlli molto più serrati sul rispetto dei protocolli e ordinanze di chiusura immediata per chi risulta non in regola. Sui movimenti da una Regione all’altra nessuna decisione è ancora presa, ma è possibile che venga imposto un limite agli spostamenti da quelle Regioni che hanno un indice Rt molto alto.
Conte: “Se non proteggiamo la salute dei cittadini, non proteggiamo l’economia”
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“I mesi passati hanno costituito una prova difficile, per la comunità e per l’economia. A causa del ritmo del contagio anche questi giorni e le prossime settimane si preannunciano complesse“. Queste le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto con un videomessaggio all’assemblea della Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato. “Non potremo abbassare la guardia, perché se non proteggiamo la salute cittadini non proteggiamo l’economia”, ha detto inoltre Conte.