A margine della manifestazione degli edili di Fillea Cgil e Fenal Uil in piazza San Giovanni Bosco, a Roma, Giuseppe Conte, il presidente del Movimento 5 Stelle, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti. Si è soffermato, in particolare, sulle recenti dichiarazioni di Ignazio La Russa. “Il presidente del Senato, al di là del ruolo che ricopre, è la seconda carica dello Stato, spesso si lascia andare a dei revisionismi raffazzonati, fa della storia, che è una cosa seria, dell’insalata alla La Russa“. Sulle eventuali dimissioni di La Russa, Conte ha osservato che si fosse dovuto dimettere a ogni uscita infelice non sarebbe più in politica da un bel po’. “Noi confidiamo che prosegua nel suo incarico con maggiore responsabilità“, ha aggiunto.
Parlando della sua partecipazione alla manifestazione degli edili, Conte ha dichiarato di aver voluto portare la solidarietà del Movimento 5 Stelle sul superbonus. “Sono a rischio 120mila lavoratrici e lavoratori che vanno a casa e di tantissime aziende che rischiano di chiudere. Ci sono delle serie criticità sul codice degli appalti perché avvisi e bandi non sono previsti fino a 5 milioni di euro, c’è scarsa trasparenza. Subappalti a cascata che rischiano di non assicurare le condizioni di sicurezza per i lavoratori. Con conflitti di interesse che ormai si addensano come una montagna nel Ministero del Lavoro. Sul codice degli appalti il problema più serio è quello della trasparenza, non si possono assegnare la maggior parte degli appalti senza bandi, addirittura la Confindustria si lamenta perché si sta ledendo il principio della libera competizione tra le imprese e poi noi siamo sempre per rafforza i principi di legalità. Non bisogna dare fiducia solo alle imprese amiche, bisogna darla a tutto il sistema delle imprese“.
Conte ha poi dichiarato che in Italia il conflitto di interessi è serio, a tutti i livelli. “Ed è endemico nel Ministero del Lavoro. Qual è il paese in cui un ministro che per vent’anni è stata a capo dell’ordine dei consulenti va a fare il ministro. Dove il marito va a fare il capo del consiglio nazionale dei consulenti del lavoro dopo che la moglie è diventata ministro. Qual è paese dove l’avvocato della fondazione studi va a fare il responsabile della segreteria tecnica del ministero del Lavoro. Un paese dove la legge dice che la vigilanza sui consulenti del lavoro sia affidata al ministro del Lavoro. Il ministro Calderone venga in Parlamento a riferire su questo conflitto di interessi“, ha spiegato.
Conte ha poi parlato della situazione legata al Pnrr. “Soldi del Pnrr dati per le nostre sofferenze. Questo grande investimento di fiducia non può essere disatteso, ne va della credibilità dell’intero sistema Paese. Non possiamo lasciare che si accumulino ritardi, che si faccia la polemica, nessuno può godere che si sprechino questi soldi. Il Movimento 5 Stelle è disponibile a lavorare tutti insieme per trovare soluzioni perché lì c’è la possibilità di colmare le disuguaglianze. Il Pnrr non è di Meloni, Conte o Draghi: è di tutti gli italiani e spero che il Pd in questa battaglia ci aiuti“.
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