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Giuseppe Conte a ruota libera sui temi più caldi dell’attualità politica, sociale ed economica dell’Italia. Il presidente del Consiglio ha approfittato della visita alla scuola media statale “Dario Pagano”, parte dell’istituto comprensivo di via Poseidone a Roma, per fare il punto sulle varie attività del governo e non solo.
Conte: l’Europa e una frecciatina al centrodestra
Primo tema caldissimo è quello del Recovery Fund. “Sul Mes mi sono già espresso – ha sottolineato Conte –. Un buon padre di famiglia cosa fa? Ha un quadro finanziario da tenere presente e, sulla base delle necessità, valuta se andare o meno in banca. In questo momento siamo concentrati sul Recovery Fund. Se il quadro di finanza pubblica rendesse necessario un supplemento di risorse, lo valuteremo insieme al Parlamento e ci confronteremo”.
Conte respinge anche la lettura di un’operazione in corso di svolgimento per mano delle sole forze di governo. “Come l’opposizione non viene coinvolta sul Recovery? Abbiamo appena elaborato la prima bozza delle linee guida e l’abbiamo mandata in Parlamento. L’opposizione è anche in Parlamento. Siamo disponibili adesso a valutare il confronto, ma deve essere il Parlamento a dirci le modalità con cui esaminerà queste linee guida. Camera e Senato“, ha ricordato il Premier.
Sbarchi: le prossime mosse dell’Italia
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L’Italia è coinvolta anche nei lavori in Commissione Europea. In particolare sull’annoso problema degli sbarchi, Conte ha parlato chiaro: “Fa piacere questo annuncio. Stiamo lavorando con la commissione a stretto contatto per il superamento del patto di Dublino. L’Italia ha lavorato molto in questa direzione, perché la disciplina attuale svantaggia i Paesi di primo approdo per gli sbarchi e i flussi migratori. C’è un approccio assolutamente condiviso, mercoledì aspettiamo questa proposta della commissione. Dobbiamo lavorare su vari aspetti ma è una svolta. La svolta che abbiamo sempre richiesto“.
Superata questa fase, garantisce il presidente di Consiglio, anche l’Italia farà il suo. “Certamente modificheremo i decreti sicurezza. Ci abbiamo già lavorato, è nel programma di governo. Lo faremo prima possibile“, sono state infatti le parole di Conte.
Scuola, Conte: “Criticità presenti, ma mai nascoste”
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Altro tema caldissimo di queste settimane è quello della scuola, e Conte non si è tirato indietro: “Le criticità nella scuola ci sono, non dobbiamo nasconderlo. Ma mi chiedo, negli altri anni le abbiamo nascoste? Siete giornalisti, prendete i quotidiani dei primi giorni di scuola negli anni scorsi. Le criticità ci sono state, ma quest’anno l’emergenza ci impegna a fare molto di più. E lo dovremo fare, dobbiamo seriamente tornare a investire nella scuola“.
A chi gli ha chiesto conto delle proteste nella scuola frequentata dal figlio in zona Prati, invece, Conte ha risposto: “Ho accompagnato mio figlio a scuola stamattina fino all’ultimo miglio, e spero che sia entrato…“.
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“Per me è inconcepibile che la scuola diventi luogo di sterili polemiche politiche. Sulla scuola non dobbiamo scherzare. Ci sono i nostri ragazzi che non hanno colore, sono figli di chi sta a destra, a sinistra, alto e basso. Tutti dobbiamo lavorare in modo proficuo“, ha insistito Conte.
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Il premier ha quindi voluto aggiornare la situazione dei banchi che mancano nelle scuole. “Arcuri risponderà, come ha sempre risposto, in piena trasparenza. Non entro in una questione specifica di cui non conosco i dettagli“, ha tagliato corto Conte.
I banchi e il referendum: l’opinione del Premier
Che poi ha voluto rivendicare il lavoro svolto fin qui: “In pochi mesi abbiamo consegnato banchi che venivano consegnati in un intero anno scolastico. Siamo ricorsi a 11 aziende, perché è la produzione che abbiamo chiesto è la produzione che avviene nell’arco di più anni“. E da Conte è arrivato anche un orgoglioso e stizzito: “Stiamo facendo l’impossibile. Poi per carità, criticateci pure“.
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Infine, il capitolo referendum. “Io voterò a Roma, il mio voto è a favore del sì. Ritengo che la riduzione dei parlamentari non comprometta la funzionalità del Parlamento. Anzi, corredata con altri interventi, con un percorso riformatore che andrà integrato e completato, può essere un primo passaggio per contribuire a valorizzare anche in termini di autorevolezza dei parlamentari e dei lavori parlamentari“, ha dichiarato Conte.