Coronavirus, Conte sulle zone rosse:
“Non decide il governo”

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Oggi, venerdì, ci sarà l’aggiornamento dei dati della curva epidemiologica. Saranno rielaborati. Ancora ieri sera so che stavano lavorando. C’è una cabina di regia presso l’Istituto Superiore di Sanità, l’abbiamo chiarito. Parteciperanno anche le Regioni. Quindi oggi ci aspettiamo che ci sarà un aggiornamento per quanto riguarda i livelli di rischio delle singole Regioni“. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sollecitato dal giornalista Rai Gianluca Semprini, durante un incontro in streaming della Cgil, “Futura 2020“.

Conte e la classificazione delle Regioni: “Non decide il governo”

Questo – ha aggiunto Conte – comporterà conseguentemente che la cabina di regia, condividendo i dati con il Comitato Tecnico Scientifico indicherà quali sono le Regioni che meritano una nuova classificazione“. Quindi dal Premier arriva una garanzia su come il governo si muoverà: “Il ministro della Salute Speranza, non discrezionalmente, non con una scelta arbitraria, recepirà queste indicazioni“.

Conte ha riferito poi che, in assenza di indicazioni degli esperti, non è in grado di anticipare quali decisioni saranno prese a carico delle varie Regioni. “Io non posso confermare o smentire l’upgrade di una regione piuttosto che di un’altra da arancione a rossa – ha spiegato infatti –. Non posso farlo, perché il governo non lo sa. Ci stiamo affidando a questo metodo scientifico, fatto di criteri. E il Cts sta lavorando proprio adesso“.

Il Premier ha anche aggiunto che è fiducioso nell’efficacia di tale metodo. Tanto da confidare che “già oggi l’Rt nazionale potrebbe già essere sceso“. E l’auspicio di Conte è chiaro: “Questo vorrebbe dire che le misure messe in campo funzionano“.

Non solo Coronavirus: le riforme in arrivo nel 2021

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Il governo sta però pensando non solo all’emergenza sanitaria, ma anche a iniziative che diano respiro al Paese. Argomento che Conte ha affrontato in maniera approfondita: “Il 2021 dev’essere e sarà l’anno della riforma fiscale e tributaria. L’abbiamo già annunciato. In questo scorcio di fine anno non abbiamo fatto in tempo a realizzare se non qualche spicchio della riforma. Ricordiamoci che dal 1° dicembre parte il piano per i pagamenti digitali con tutti gli incentivi“.

E c’è anche altro: “Il 2021 sarà anche l’anno delle politiche attive sul lavoro“. Conte è entrato nel merito, con un programma e qualche autocritica: “Dobbiamo riorganizzarle e offrire una prospettiva molto più concreta in questa direzione. I sindacati si stanno incontrando anche con i ministri competenti per quanto riguarda la riforma degli ammortizzatori sociali. Quella riforma va completata. Anche perché durante questa difficile sfida della pandemia stiamo tutti dolorosamente constatando che i meccanismi sono troppo antiquati. Anche dal punto di vista meramente burocratico delle modalità di realizzazione“.

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