Mentre il primo giro di consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi è giunto al termine, si attende di capire quale possa essere la composizione del suo governo. E se di fatto tutte le forze politiche eccetto Fratelli d’Italia si sono dette quantomeno disposte a ragionare con lui, improvvisamente torna a parlare Giuseppe Conte. Che, intervenendo all’assemblea congiunta dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, si ripropone negli inediti panni del picconatore. In particolare nei confronti degli ex alleati Matteo Salvini e Matteo Renzi.
Conte e il governo Draghi: “Non ci sarò io”
Conte è stato invitato all’assemblea da Vito Crimi, che lo ha poi introdotto ai presenti. E comparso in videocollegamento, l’ex presidente del Consiglio ha esordito dando importanti indicazioni sul ruolo che avrà nel prossimo governo. O, per meglio dire, quello che non avrà: “Non voglio andare al governo. Voglio che siate voi a farlo“. L’indicazione a prendere parte all’esecutivo Draghi è comunque chiarissima: “Non è il momento dell’auto-isolamento, non possiamo trascurare il bene del Paese“.
Eccoci qui, a tarda sera, all’ennesima riunione per condividere le scelte per il futuro del Paese. È passato per un…
Pubblicato da Paola Taverna su Domenica 7 febbraio 2021
C’è una rivendicazione chiara di Conte riguardo al lavoro svolto da lui stesso e dal M5S, con l’invito a proseguire tale attività anche con Draghi premier. Ma al contempo anche l’avviso a non prendere troppo alla leggera vecchi alleati divenuti avversari politici e ora pronti a trasformarsi di nuovo in alleati. “Noi abbiamo una grande responsabilità verso il Paese, ma non dimentichiamo chi collabora lealmente e chi lo fa in modo irresponsabile“, ha aggiunto infatti.
Le bordate a Renzi e Salvini
La bordata a Renzi, sebbene non citato per nome, è evidente. Ma anche quella al precedente alleato Salvini. Conte però, da politico ormai decisamente più consumato rispetto a quel lontano giugno 2018 in cui entrò a Palazzo Chigi, invita il M5S a non perdere l’occasione di prendere parte al governo Draghi: “Sappiamo chi ci ha voltato le spalle ed ora cerca di entrare per lucrare qualche vantaggio. Si cercherà di porre condizioni tali che alcuni soggetti non potranno più rimanere al tavolo. Ma noi, invece, al tavolo dobbiamo rimanere. Perché dobbiamo dare una prospettiva al Paese e altre soluzioni diverse ora non ci sono“.
“Abbiamo una missione. Siamo l’ago della bilancia, siamo il partito di maggioranza relativa che deve far sentire il suo peso. Questo è il punto di partenza. Vito con i capigruppo sta conducendo un confronto molto serrato“, ha spiegato ancora. E, citando indirettamente i temi centrali di quella Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile che rilanciò lasciando Palazzo Chigi, Conte ha concluso con un monito: “Dobbiamo vigilare ed evitare che intervengano altri a declinare in altro modo la transizione ecologica, rendendola un mero slogan. Per tutte queste ragioni dobbiamo essere presenti. In questa fase è difficile dire che alcuni non li vogliamo. Però ci sono dei margini per cui in modo astuto ci possiamo arrivare“.