Ultimo atto a Palazzo Chigi per Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio dimissionario ha lasciato la sede del governo intrattenendosi brevemente con la stampa. E, nel fare gli auguri al suo probabile successore Mario Draghi, si è lasciato andare anche ad alcune interessantissime dichiarazioni. La prima: “Sì a un governo Draghi, ma politico e non tecnico“. La seconda, a Movimento 5 Stelle e Partito Democratico: “Continuiamo a lavorare insieme, io ci sono“.
Il ringraziamento a Mattarella e maggioranza, gli auguri a Draghi
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“Desidero innanzitutto ringraziare il presidente Mattarella – è stato l’esordio di Conte appena uscito da Palazzo Chigi –. È stato un prezioso interlocutore negli anni dei miei mandati. Sia per quanto riguarda i rapporti istituzionali, che per quanto riguarda i rapporti personali“.
Quindi un pensiero a chi fino all’ultimo ha dimostrato un sostegno all’ipotesi del Conte-ter, vanificata al termine del mandato esplorativo di Roberto Fico: “Desidero anche ringraziare tutti gli amici della coalizione che hanno lealmente collaborato per la realizzazione del nostro progetto politico“, ha aggiunto l’ormai ex Premier.
Conte ha anche accennato all’incontro con il suo successore, pur non rivelando troppo sui contenuti della loro conversazione. “Ieri ho incontrato il presidente neoincaricato Mario Draghi. È stato un colloquio lungo, molto aperto, al termine del quale gli ho fatto gli auguri di buon lavoro“.
Conte contro i “sabotatori” e per un governo “politico, non tecnico”
Poi la bordata nei confronti dei suoi detrattori, e contemporaneamente parole che fanno capire che la sua parabola politica potrebbe essersi tutt’altro che chiusa. “In queste ore qualcuno mi descrive come un ostacolo alla formazione di una nuova esperienza di governo. Evidentemente non mi conoscono, o parlano in malafede. I sabotatori cerchiamoli altrove. Io ho sempre lavorato e continuerò a lavorare per il bene del Paese. E perché si possa formare un nuovo governo. Che possa risolvere le urgenze sul piano sanitario, economico e sociale. Quindi nell’interesse dei cittadini e per il bene del Paese“, ha garantito Conte.
Da Conte è quindi arrivata qualche indicazione sull’esecutivo che sarà: “Auspico un governo politico, che sia solido e che abbia quella sufficiente coesione per poter operare scelte eminentemente politiche. Perché le urgenze del Paese richiedono scelte politiche, non possono essere affidate a squadre di tecnici“.
Il messaggio a M5S e Pd: “Io ci sono e ci sarò, continuiamo il nostro progetto”
Soprattutto Conte ha chiuso il suo intervento rilanciando le prospettive di quel “campo progressista” di cui tanto si è discusso in queste settimane. “Mi rivolgo adesso agli amici del Movimento 5 Stelle. A loro dico che ci sono e ci sarò. Come pure dico agli amici del Pd e di Leu che dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme. Perché il nostro progetto politico è forte, concreto, e aveva già iniziato a dare buoni frutti. Io l’ho sintetizzato nella formula Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile. Ora dobbiamo continuare a perseguirlo, perché offre una prospettiva reale per modernizzare finalmente il nostro Paese nel segno della transizione energetica, della transizione digitale e della inclusione sociale“.
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In precedenza, nei dintorni di Palazzo Chigi, era stato intercettato il suo portavoce Rocco Casalino: “Come sta? Stiamo bene. Il mio audio sul Conte Ter è dell’anno scorso. Se già immaginavo la fine del secondo mandato? No, era una battuta“. Quindi una veloce battuta sul suo libro, la cui pubblicazione è stata procrastinata a causa della crisi di governo: “Uscirà fra due settimane“.