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Come annunciato da Palazzo Chigi, alle 18:30 è iniziata la conferenza stampa del presidente del Consiglio, Mario Draghi, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.
Il premier ha parlato degli ultimi sviluppi relativi al vaccino di AstraZeneca. “La raccomandazione degli esperti è di usare il vaccino di AstaZeneca per tutte le persone con più di sessant’anni di età. Bisogna però considerare il rischio di mortalità, che è più alto per gli over 70. È per questo che è necessario dare la priorità alle fasce più anziane della popolazione”. “Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?“, ha poi aggiunto.
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Parlando delle scorte di vaccini anti-Covid, Draghi ha sottolineato che ci sono abbastanza dosi per vaccinare tutti gli over 80 e buona parte delle persone con più di 75 anni. Ha anche sottolineato che spetta al generale Francesco Paolo Figliuolo coordinarsi con le Regioni e che sono già stati fatti molti passi avanti.
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“Sul Golden power sono d’accordo con il ministro Giorgetti: va usato quando è necessario ed è previsto dalla legge. È un uso di buon senso del golden power“, ha spiegato Draghi rispondendo a una domanda sul tema.
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“Le misure stanno funzionando, anche a fronte di un numero elevato di decessi siamo al secondo giorno consecutivo con un calo di numero di posti letto occupati. In due giorni si sono liberati 80 posti letto“. Lo ha detto Franco Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di Sanità.
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Draghi ha poi parlato delle eventuali riaperture delle prossime settimane. “Ho incontrato vari esponenti dei partiti e tutti chiedono le riaperture. Sono consapevole della situazione di disperazione in cui vivono molti italiani. Le prossime settimane devono essere di riapertura, ma in sicurezza. Tutto dipenderà dalla velocità delle vaccinazioni, soprattutto da quelle delle categorie a rischio. Non ho una data, perché tutto dipenderà dall’andamento dei contagi”.
Sul turismo, il premier ha dichiarato che “bisogna prepararsi alla stagione turistica. Proprio come hanno fatto gli altri Paesi, anche l’Italia deve prepararsi ad accogliere i turisti in possesso di un passaporto vaccinale”.
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Parlando dello scarso numero di dosi in Lazio, Draghi ha spiegato che c’era stato un disguido, ma il commissario Figliuolo ha già provveduto a risolverlo. Tornando sulle riaperture, il presidente del Consiglio ha ribadito che tutto dipenderà dall’andamento della campagna vaccinale. “È chiaro che ci sono regioni più avanzate nelle vaccinazioni, molte diversità abbastanza insospettabili. Questo dovrà influenzare le riaperture: per le Regioni che sono molto avanti con fragili e i più vulnerabili sarà più facile riaprire“.
“Il vaccino di AstraZeneca è approvato dai 18 anni in su. È raccomandato per la popolazione over 60, ma non è proibito ai più giovani. Si sono verificati solo 34 eventi tromboembolici su milioni di somministrazioni. Chi ha ricevuto la prima dose può ricevere anche la seconda senza problemi”, ha spiegato Locatelli rispondendo a una domanda sul vaccino di AstraZeneca.
“Come si può ricostruire la fiducia sul vaccino di AstraZeneca? Bisogna ascoltare le parole degli esperti, come quelle del professor Locatelli. A livello statistico, comunque, questa sfiducia ha avuto un impatto minore di quanto si poteva immaginare”, ha aggiunto Draghi.
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Draghi ha poi parlato della situazione di Alitalia. “Siamo in piena trattativa tra i ministri e la Commissione: non possiamo accettare asimmetrie ingiustificate. Se ci sono ragioni per maltrattare Alitalia le vedremo, ma non accetteremo discriminazioni arbitrarie. Ora il punto centrale è creare una società che si chiamerà Ita, che avrà una discontinuità con il passato. Mi spiace che non si chiamerà più Alitalia: per era come una famiglia anche se un po’ costosa. Ora serve partire immediatamente con la stagione estiva, con una società nuova forte che si regga sulle sue ali, senza sussidi. Speriamo un esito positivo con la Commissione“.
Sul vaccino Sputnik V, Draghi ha spiegato che prima di parlare di contratti sarà necessario attendere il responso dell’Ema. Ha poi sottolineato che, se le forniture saranno rispettate, l’Italia avrà tutte le dosi necessarie per affrontare i prossimi mesi. “Non c’è una proibizione su questo vaccino”.
“L’Ema ha avviato la rolling review su Sputnik V”, ha aggiunto Locatelli. “Non bisogna prendere in considerazione solo l’efficacia del vaccino, ma anche altri fattori”.
Affrontando il tema della digitalizzazione, Draghi ha sottolineato che “sarà essenziale per il futuro del Paese. Molti dei progetti per Pnrr saranno impossibili da mettere in atto in sua assenza. I lavori sono già iniziati. La pandemia ha messo in evidenza le nostre debolezze infrastrutturali e divari esistenti nel Paese”.
“A Salvini ho ricordato che sono stato io a volere il ministro Speranza nel governo e che ne ho molta stima”, ha dichiarato Draghi rispondendo a una domanda sulle critiche rivolte negli ultimi giorni dal leader della Lega al ministro della Salute.
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Il presidente del Consiglio ha confermato che l’obiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno sarà rispettato. Draghi ha poi sottolineato che, a causa delle varianti, bisognerà continuare a vaccinarsi per anni. “I prossimi contratti con le cause farmaceutiche saranno fatti meglio“.
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Parlando dello spiacevole episodio che ha visto coinvolti Ursula von der Leyen e il presidente turco Erdogan, Draghi ha condannato il comportamento di quest’ultimo. “Mi è dispiaciuto moltissimo per l’umiliazione subita dalla presidente della Commissione europea“.
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“Con questi dittatori, di cui però si ha bisogno, per collaborare uno deve essere franco nell’esprimere la propria diversità di vedute e anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese, bisogna trovare l’equilibrio giusto“. Sulle polemiche dei giorni scorsi in merito alla preoccupazione del governo italiano sul tema dei diritti umani, Draghi ha aggiunti: “Sono stato criticato, ma abbiamo discusso il problema dei diritti umanitari. Noi siamo preoccupati e orientati al superamento del sistema dei centri di detenzione in Libia“.
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